Il secondo appuntamento della rubrica condotta da Fabrizio Barbera porta a riflettere sulla Golden Age delle arti marziali miste in Italia.
Bentornati a questo nuovo appuntamento con la mia rubrica dove parlo di mixed martial arts a 360 gradi. Ricordo che in questi appuntamenti non mi soffermerò sulle analisi dei vari incontri in quanto ritengo le MMA uno sport molto complesso con tanti aspetti da tenere in considerazione, per cui serve un ottima capacità di analisi, di conoscenza, di studio, di questo sport. Lascio volentieri il compito ai vari blogger, di questo sito e non, ben più preparati del sottoscritto.
Vi volevo parlare della cosiddetta Golden Age delle MMA italiane. È ormai superato il periodo medievale a cui era abituato il Bel Paese nelle arti marziali miste. Mi riferisco ai tempi quando pochi conoscevano questo movimento e altrettanti pochi lo praticavano. Quando un campione come George St Pierre passava invisibile in qualità di turista nella capitale. In ventitré anni abbiamo avuto solo due atleti in UFC, Alessio Sakara e Ivan Serati. Ora ne abbiamo ben quattro: Alessio Di Chirico, Marvin Vettori, Mara Romero Borella e Carlo Pedersoli Jr. Tutti sono giovani, validissimi, ottime qualità e grandi margini di miglioramento.
Il termine Golden Age piace anche. Questa età d’oro, però, si realizzerà davvero solo dopo aver raggiunto questi punti.
In UFC hanno bisogno di due cose: nuove star e fan innamorati
Prima di tutto, ci servono atleti di livello mondiale. Senza guerrieri in gamba non si entra nella mappa delle nazioni che contano in questo sport. Per fortuna, non ci possiamo lamentare del livello dei nostri combattenti. Oltre ai quattro in UFC, ce ne sono alcuni a un passo dall’entrarci e altri che stanno facendo la loro carriera in varie promotion europee.
Secondo, servono le promotion di livello. Questo aspetto va di pari passo con il primo punto e ne è una conseguenza, dato che gli atleti italiani, di norma, crescono combattendo nel territorio natale. Mai come quest’anno si è registrato un numero elevato di eventi organizzati, soprattutto nella prima parte del 2018. Venator, Magnum, la nuova promotion ICF (giusto per citarne alcune) si stanno muovendo molto e sperano di crescere sempre di più. Mi auspico diventino una sorta di Cage Warriors italiano o KSW. Non voglio entrare in merito di ciò che serve per farle diventare come quelle due grandi promotion, non ho le competenze necessarie, è solo un mio piccolo sogno.
Serve poi che cresca il seguito di pubblico, se vogliamo che accada questa Golden Age. Senza pubblico non si va da nessuna parte e si rimettono soldi e tempo. È pur vero che devono essere le promotion ad andare dalle persone, anche perché stai fresco ad aspettare che accada il contrario. Trasmettere eventi in TV penso sia la scelta più logica pure se ognuno ha le sue idee.
La violenza come imposizione di stile: il caso di Khabib Nurmagomedov e Conor McGregor
Ultimo elemento, la stampa. Senza paura di essere smentito affermo che sono i blogger gli unici a fare un buon lavoro sulle MMA e ricordo che quasi nessuno fa il giornalista di professione. Gli organi sportivi tradizionali, invece, non perdono mai occasione di parlare male delle arti marziali miste. Complimenti invece a Fox Sports, che ha dato spazio ad alcune persone competenti a riguardo. Ciò non basta per contribuire a far crescere il movimento. Sono sicuro che il livello della stampa si alzerebbe nel caso altre testate giornalistiche copiassero il modello Fox.
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