Intervista con Franco De Martiis prima del Magnum 4, le parole dell’atleta veronese in vista dell’incontro che lo attende sabato 3 marzo al Magnum FC 4.

Franco De Martiis (3-6) è carico come una molla per l’incontro che lo vedrà affrontare di nuovo Fabio Russo (4-3). De Martiis e Russo hanno avuto modo di incrociare i guantini già in passato, nella sfida che ha visto opposti i due atleti nell’evento Magnum FC 2 di Roma. In quell’occasione, il verdetto aveva sollevato alcune polemiche, polemiche che De Martiis vuole mettere a tacere una volta per tutte.

Ho accettato anche per smorzare un po’ le polemiche che ci sono state. Adesso non ci sono storie che tengano, si entra in gabbia e chi vince, vince. Lui è un guerriero, io mi ritengo un guerriero, entrambi non abbiamo paura di nessuno, per l’età che abbiamo. Chi vince è il migliore, basta, tutto qua.

L’incontro si è tenuto in collina a Roma, c’era un caldo boia e non riuscivo a respirare bene già dalla seconda ripresa. Va bene così, ogni incontro che viene è sempre una battaglia. Alla mia età, penso di essere l’unico ad aver combattuto con tutti i migliori in Italia: Nosiglia, Cappelli e Schiavolin. Per me è una bella soddisfazione. Vado per i 47, ho avuto la fortuna di aver incontrato dei nomi importanti per le MMA e sono super orgoglioso. In Francia ho combattuto contro una star, Anthony Rea, con il quale sono in trattative per una rivincita.

Tra il primo incontro e quello del 3 marzo sono passati quasi otto mesi, periodo di tempo in cui possono cambiare molte cose. Anche la strategia per l’incontro. Le intenzioni di De Martiis, però, sono chiarissime: andare in guerra.

Non mi aspetto niente di nuovo. Ho lavorato tantissimo a terra, sono sicuro che lui vorrà fare il match a terra. Io, invece, mi aspetto un incontro di sangue, nel senso buono della parola. Ho un bel pubblico a seguito che si aspetta una battaglia di sangue. Il match deve finire in piedi. Mi auguro di non andare a terra, che il migliore tra noi due si stabilisca in piedi.

Se si va a terra, si va per le botte, non per lottare. Tre round di sangue, pugni, calci, ginocchiate, favoloso! Voglio illuminare tutti questa volta, lui non ha idea di cosa gli sto combinando. Spero che il match lo facciamo in piedi, due striker veri. Lui è un campione di boxe, io sono un principiante nei suoi confronti, ma posso dire la mia. È bello vedere un atleta completo a terra e tutto, ma in piedi è un altro discorso.

Dalle parole di De Martiis si percepisce l’impazienza che ha l’atleta veronese di menar le mani. Ciliegina sulla torta, De Martiis combatterà davanti al suo pubblico, visto che avrà la fortuna di combattere in casa. E il pubblico veronese si aspetta di vedere uno scontro tra titani.

Io quando vado dentro non guardo in faccia nessuno, vado dentro per vincere, non per fare bella figura. Il mio pubblico vuole questo da me, mi dicono tutti “devi vincere, devi vincere, devi buttarlo giù”. E così sarà. Tutti e due siamo molto pericolosi, quando si chiude la gabbia, ci si guarda negli occhi e da lì si inizia a capire

Sotto sotto io e lui ci vogliamo un bene dell’anima, finito il match si va al bar e ci beviamo qualcosa, anzi, diventiamo ancora più amici. Dobbiamo dare, però, una soddisfazione al pubblico.

Per prepararsi al meglio alla guerra, ha fatto sparring con un altro dei partecipanti a Magnum FC 4, Badr Mamdouh.

Di solito giro le palestre, ma mi alleno principalmente alla Fight Club Verona, dove mi sono allenato con Badr, che combatterà a sua volta contro Alen Amedovski. Ci siamo allenati bene e abbiamo fatto sparring insieme.

Ringrazio tutti i miei amici che mi vengono a vedere e ringrazio Verona. Grazie Max Baggio per darmi quest’opportunità e ringrazio le MMA.

 

Crediti immagine di copertina: Andrea Fran

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Tudor Leonte

Alla perenne rincorsa del tesserino da giornalista pubblicista, ho scritto di MMA per alcune testate giornalistiche italiane e altri siti del settore. Al momento collaboro con Sherdog.com. Scrivo cose, intervisto gente, mi diverto.

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