Jon Jones positivo a un nuovo test dell’antidoping, la UFC per salvare il match tra lui e Alexander Gustafsson ha spostato la card di UFC 232 a Los Angeles.

È scoppiato nuovamente il caso Jones in UFC. L’ex campione dei pesi massimi leggeri UFC Jon “Bones” Jones è stato trovato per la terza volta in carriera positivo ad un test antidoping poco prima di UFC 232. La Commissione Atletica del Nevada, che aveva la giurisdizione sull’evento previsto a Las Vegas, ha rilasciato un comunicato annunciando di non poter autorizzare “Bones” a combattere il match del prossimo 30 dicembre.

UFC, Jon Jones rifiuta un controllo antidoping VADA

In un test del 9 dicembre USADA, l’agenzia antidoping che opera per conto della UFC, ha riscontrato tracce, da loro stessi definite “estremamente basse”, di una sostanza illecita. I vertici, però, hanno comunicato che non si tratta di una vera violazione del programma antidoping, dato che la sostanza potrebbe essere un residuo della stessa riscontrata nei test di UFC 214. Jones era risultato positivo allo steroide anabolizzante Turinabol.

Il mancato superamento del test USADA test fallito era costato a Jones l’annullamento della seconda vittoria su Daniel Cormier e la relativa squalifica di quindici mesi. Il responsabile UFC che si occupa dell’antidoping, Jeff Nowitzky, ha provato a fare chiarezza sull’argomento. Nowitzky ha spiegato la situazione, affermando allo stesso tempo quanto poco la stessa USADA sappia sulla sostanza incriminata.

Non c’è una violazione del protocollo antidoping. Per USADA può combattere, e hanno analizzato a fondo il caso confrontandosi con esperti di tutto il mondo. La conclusione di tutti è che l’atleta non ha ingerito nuovamente quella sostanza. Non è mai stato provato che questa quantità riapparsa, veramente molto piccola, possa dare benefici per la prestazione atletica.

Non si sa molto su questa sostanza. Il suo composto originario è vietato da USADA e dalle altre organizzazioni antidoping del mondo. Quello che tutte queste organizzazioni ci hanno detto è che questo è un ritorno della stessa sostanza del vecchio test. Nel frattempo, hanno testato Jones svariate volte ed è sempre risultato pulito, mentre ora è positivo per un quantitativo bassissimo. Ci hanno detto che è una cosa comune. Nessuno sa quanto può resistere questa sostanza all’interno del corpo umano, potenzialmente potrebbe restare in quello di Jones anche per sempre.

Questo non è bastato per convincere la commissione del Nevada a rilasciare a Jon Jones il permesso per combattere a Las Vegas, come originariamente previsto. La UFC ha quindi preso la drastica decisione, per non perdere il match titolato tra Jones e Alexander Gustafsson, di spostare l’intero evento di UFC 232 a Los Angeles, dove invece la commissione atletica della California invece ha dato il via libera all’ex campione dei massimi leggeri.

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Andrea Brenna

Studente di Scienze umanistiche per la comunicazione e grande appassionato di sport, scopro le MMA solamente un paio di anni fa ma è stato subito amore a prima vista.

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