Intervista esclusiva a Oliver Enkamp, che si racconta ai nostri microfoni, in vista del suo match a Londra di UFC Fight Night 127, offrendo anche itneressanti spunti riguardo alla preparazione psicologica di un’incontro in UFC.

Oliver ”The Future” Enkamp (7-1) combatterà il suo secondo match in UFC nella card londinese del 17 marzo contro Danny “Hot Chocolate” Roberts . Il primo incontro del ventiseienne svedese era stata una sconfitta per decisione unanime contro Nordine Taleb, incontro accettato con poco preavviso. In sostituzione di Emil Meek che si era tirato fuori dall’incontro per problemi di salute.

Hai accettato il tuo primo incontro in UFC con poco preavviso, ma questo è coinciso con la tua prima sconfitta in carriera, sei ancora convinto di aver fatto la scelta giusta o ti sei pentito?

È stato il miglior fallimento della mia carriera. Non aver accettato quell’incontro sarebbe stata una decisione decisamente peggiore. Ho raddoppiato la mai fan base sui social e guadagnato un contratto di 4 incontri con UFC. È stata una doppia vittoria per me

Questa volta invece hai avuto tutto il tempo di prepararti per il match, come è stato, anche dal punto di vista mentale, preparare il tuo primo camp completo per un incontro UFC?

Sto alla grande, il mio camp è stato straordinario questa volta, sono riuscito a strutturare i miei allenamenti in maniera regolare. Ed è andato molto meglio rispetto all’ultima volta, quando invece, complice il poco tempo, era stato tutto molto stressante.

Il tuo avversario sarà Danny Roberts (14-3), visto che hai avuto modo di studiarlo cosa temi di più di lui?

Visto che arriva da un background nella boxe credo proprio che il suo punto di forza è lo striking.

Come hai lavorato per arginare le sue abilità e di conseguenza come credi che andrà il match?

Ho preparato diversi gameplan e ho pronte varie opzioni in base a quali saranno le sue intenzioni. Entrerò nella gabbia con la mente lucida, pronto ad adattarmi a quello che succederà. Ovviamente cercherò di finire l’incontro il prima possibile.

Dopo l’esordio in UFC sei rimasto fermo per quasi un anno, come mai questa scelta? È legata al fatto che la UFC stessa preferisce tenerti, come molti altri europei, solo per card in Europa? Pensi di continuare così e con questa frequenza anche nel 2018 o miri a far parte anche di card extraeuropee?

Prima di tutto ho deciso prendermi io stesso del tempo in più rispetto al dovuto. L’obiettivo è stato quello di ricostruire il mio corpo dal punto di vista fisico. Ho viaggiato molto e lavorato su aspetti tattici dal mio ultimo incontro. Mi piace analizzare ogni match e lavorarci sopra. Così incontro dopo incontro, ogni volta che metto piedi nell’ottagono potete vedere un nuovo fighter. Proprio per questo prendo un incontro alla volta, quindi non ho ancora deciso il mio prossimo step. Ma comunque credo che la UFC preferisca tenere i fighter europei nelle card locali.

Hai un messaggio per Danny Roberts prima dell’incontro?

No, io mi concentro solo sugli allenamenti e sul migliorarmi. Per me non esistono gli avversari, l’unica cosa che conta è me stesso.

Quali obiettivi ti sei predisposto per il tuo futuro in UFC?

Soltanto di diventare il più forte e completo possibile come fighter. E di essere di ispirazione per quante più persone tra quello che incontrerò sulla mia strada. Io mi concentro su me stesso. Voglio migliorarmi match dopo match e vincere ogni incontro che mi verrà dato.

 

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Andrea Brenna

Studente di Scienze umanistiche per la comunicazione e grande appassionato di sport, scopro le MMA solamente un paio di anni fa ma è stato subito amore a prima vista.

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