Riassunto sulla situazione di Jon Jones, che di recente si è infatti sottoposto a un test con la macchina della verità nella città dove vive e si allena.

Il test della verità

Il 7 dicembre Jon Jones si è sottoposto a un test con la macchina della verità in un centro specializzato di Albuquerque, la città del New Mexico dove vive e si allena con la Jackson Wink Academy. L’obiettivo era quello di dare ulteriore valore alla sua tesi difensiva. Jones voleva dimostrare che quando ha dichiarato di non aver preso in modo volontario il Turinabol, uno steroide anabolizzante, non dice altro che la verità. “Bones” ha sempre negato che abbia mai assunto sostanze illegali in modo consapevole con lo scopo di migliorare le prestazioni all’interno della gabbia.

Jones ha passato il test, che, però, non era mai stato richiestogli né da UFC e nemmeno da USADA. È probabile che sia stata una decisione della sua difesa per dare maggiore credibilità all’ex campione dei massimi leggeri. Questo in vista dell’udienza finale prevista il prossimo mese con la Commissione Atletica della California. In seguito a questo, si potrebbe avere la sentenza definitiva e la relativa precisa entità della sua squalifica.

Su questo nuovo capitolo della vicenda si è espresso anche il suo storico rivale Daniel Cormier, nell’incontro con i media dopo gli open workouts di UFC 220. Alla domanda di un reporter sull’attendibilità del test, “DC” ha risposto affermando che persino Ted Bundy avesse passato un test con la macchina della verità. Bundy è stato un famoso serial killer che a cavallo tra negli anni ’60 uccise almeno cinquanta vittime accertate.

, , , ,
Leggi anche