Artem Lobov sulla rissa con Khabib, il fighter russo amico e compagno di allenamento di McGregor ha raccontato dell’alterco con Nurmagomedov.

La rivalità tra Conor McGregor e Khabib Nurmagomedov, sfociata poi in rissa a UFC 229, è stata caratterizzata da dichiarazioni ed episodi piuttosto forti, come l’attacco al bus a New York. Quello che però alcuni potrebbero non sapere, è l’episodio che ha scatenato il tutto, il punto di non ritorno.

In una recente intervista all’Ariel Helwani MMA Show, Artem Lobov ha fatto luce sulle vicende che hanno portato all’incidente di Brooklyn.

UFC, il manager di Khabib risponde a McGregor: “Non avrai un rematch”

Le cose erano ok tra di noi, tra tutti noi, io, Conor e Khabib. Incontravamo Khabib spesso agli eventi e ci siamo sempre portati rispetto. Mi sono sempre assicurato di andare da lui e stringergli la mano, salutarlo, e lui faceva lo stesso. Andava tutto bene.

Poi per qualche ragione tutto è cambiato, non so perché ma Khabib ha iniziato a chiamare Conor “pollo”. Non so il perché abbia iniziato a chiamarlo così, prima di allora Conor non aveva mai detto nulla di male su Khabib. Ora non potrebbe sembrare un insulto pesantissimo per voi, ma dare del pollo a qualcuno è uno degli insulti peggiori in Russia.

Un pollo in Russia è una persona che è stata stuprata in una prigione maschile. Ecco cos’è un pollo in Russia. Khabib lo sa, tutti lo sanno e continua ad usarlo in ogni intervista. Conor però era ancora molto rispettoso, gli piaceva la promozione, ed è andata avanti per circa un anno.

MMA, la commissione atletica del Nevada rilascia metà borsa di Khabib

Tuttavia all’inizio di quest’anno Lobov e Nurmagomedov hanno avuto modo di confrontarsi durante la settimana di UFC 223 a Brooklyn, New York:

Stavo facendo un’intervista al telefono con un membro dello staff UFC. Khabib era dietro di me mentre stavo al telefono per l’intervista. Era da solo all’inizio, abbiamo avuto uno scambio pesante di parole, ma non c’è stato nessun contatto fisico. È andato via e pochi attimi dopo era con la sua gang e ha iniziato ad essere aggressivo. Continuava a ripetermi le stesse cose: “Perché stai dicendo questo?” Io gli ho spiegato che era perché aveva chiamato mio fratello Conor un pollo, come potevo non rispondergli? Ma lui continuava a dire che non erano affari miei. Questo è quanto è accaduto.

Non appena McGregor è venuto a conoscenza dell’accaduto, Lobov ha ricevuto un messaggio dall’amico che diceva: “Sto arrivando, non mi interessa cosa, chi, dove o perché. Non mi frega di un cazzo. Sei mio fratello e sto arrivando”.

Seguite la nostra sezione UFC per altre notizie sulla principale organizzazione di MMA al mondo. Se volete, potete commentare questa notizia insieme alla redazione di 4once e altri nostri fedeli lettori. Vi basta lasciare un like alla nostra pagina Facebook “4once MMA News“ e commentare il post della notizia.

, , , , ,
Andrea Tommolini

Studente universitario iscritto alla facoltà di scienze umanistiche di Urbino, da sempre sono appassionato di arti marziali e sport da combattimento, agonista di grappling e BJJ.

Leggi anche