Mancano poche ore alla sfida tra Conor McGregor e Khabib Nurmagomedov e ci è sembrato giusto fare un riassunto della loro rivalità.

Dopo mesi, anni di speculazioni, i fan delle arti marziali miste (MMA) potranno assistere alla battaglia tra Conor McGregor e Khabib Nurmagomedov, che si preannuncia a dir poco epica. L’incontro andrà in onda su DAZN nella notte tra sabato e domenica e ha il potenziale per superare in termini di hype e incassi tutti gli altri match dell’Ultimate Fighting Championship e delle MMA in generale. La rivalità tra l’irlandese e il daghestano ha avuto una rapida escalation negli ultimi mesi e non è un segreto che ci sia dell’astio sincero tra di loro.

Conor McGregor è il lottatore di MMA più popolare al momento in attività. La sua marcia trionfale l’ha portato a vincere due titoli UFC in due diverse categorie di peso e ha fatto sì che la sua figura diventasse una vera e propria icona pop. L’irlandese è conosciuto, oltre che per la sua parlantina velenosa nei confronti degli avversari, per il suo stile di combattimento spettacolare e letale.

Khabib “The Eagle” Nurmagomedov è un lottatore nato in Daghestan, una repubblica a maggioranza islamica che fa parte della Federazione Russa. L’aquila daghestana è uno dei pochi fighter in UFC a non aver subito ancora una sconfitta in carriera. Lo stile di combattimento di Nurmagomedov non è molto spettacolare, ma è tremendamente efficace. Il daghestano è apprezzato soprattutto tra i “puristi” delle MMA e tra i fan che amano poco il trash talking.

Gli inizi della rivalità

La cosa sorprendente di questa rivalità è che all’inizio i rapporti tra i due fighter erano ottimi. Il giorno dopo la sensazionale vittoria per TKO dell’irlandese ai danni di Dustin Poirier a UFC 178, McGregor e Khabib Nurmagomedov si incontrano nel backstage dell’arena e scattano insieme una foto per immortalare il momento. È il 29 settembre 2014 e i due si complimentano l’un l’altro.

Il rapporto tra i protagonisti del main event di UFC 229 inizia a raffreddarsi nel 2015. Prima del match che vede opposti Conor McGregor e Jose Aldo per il titolo dei pesi piuma, un fan chiede all’irlandese se fosse sua intenzione salire nei pesi leggeri. Alla domanda su chi sarebbe stato il campione dei pesi leggeri, McGregor risponde con il nome dell’aquila daghestana. Non possiamo sapere con certezza quanto serio fosse McGregor in quel momento, di sicuro non si sarebbe immaginato lo scenario di oggi. Questa risposta, però dimostra che il russo era già nel radar di “Notorious”.

Il pronostico di McGregor, con qualche anno di ritardo si è rivelato corretto. Nurmagomedov è riuscito a esprimere il suo vero potenziale solo negli ultimi due anni, poiché la sua ascesa nell’Olimpo delle MMA è stata rallentata da diversi infortuni che lo hanno tenuto in panchina tra il 2014 e il 2016.

Il team di Conor McGregor preoccupato per il peso di Khabib Nurmagomedov

Nel dicembre del 2015, in un’intervista a “The MMA Hour”, Nurmagomedov commenta così i rumors sul salto di categoria nei leggeri dell’irlandese:

Credo, ed è una mia opinione, che Conor debba rimanere nella divisione dei pesi piuma. Perché se salirà nei pesi leggeri, molte persone diranno che non avrà fatto tutto quello che doveva fare nei piuma. Perché ha ancora qualcuno da affrontare, Frankie Edgar. Tutti quanti sono d’accordo con me. Questo viene prima, credo che Conor debba rimanere nelle 145 libbre (66kg n.d.t.) e combattere con Frankie.

Le cose, come sappiamo, non sono andate in questa maniera. McGregor, dopo aver messo KO Jose Aldo in soli 13 secondi, non metterà più piede nella categoria dei pesi piuma.

A dargli il benvenuto nella nuova categoria doveva esserci Rafael dos Anjos, all’epoca campione dei pesi leggeri UFC. L’incontro tra i due non si svolgerà mai, a causa di un infortunio ad un piede del brasiliano. Nate Diaz coglie la palla al balzo, si offre di affrontare McGregor e gli infligge, tramite una rear naked choke, la prima sconfitta in UFC. L’irlandese riuscirà a vendicare quella sconfitta, ma questa è un altra storia. Fino a qualche tempo fa, nessuno avrebbe pensato a un match più importante del capitolo finale della trilogia tra l’irlandese e l’acerrimo rivale Nate Diaz. Non è da escludere che potremmo vedere, nel prossimo futuro, l’incontro che chiuderà la trilogia, visto il rinnovo del contratto dell’irlandese.

La rivalità tra McGregor e Khabib Nurmagomedov si accende nel settembre 2016. Il daghestano ha appena firmato il contratto che lo vede opposto a Eddie Alvarez per il titolo dei pesi leggeri in palio a UFC 205. Alvarez, però, non ha intenzione di accettare quel contratto. A fine mese viene annunciata la prima difesa della cintura di Eddie, nel primo evento al Madison Square Garden di New York proprio contro Conor McGregor.

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“The Eagle” non la prende bene ed esprime tutta la sua frustrazione sui social. Usa parole forti contro l’organizzazione e contro l’irlandese. Il daghestano arriva a definire la UFC una buffonata. Aggiunge, però, di voler continuare a combattere solo per non lasciare le cose a metà e di volersi prendere la cintura. Avverte anche McGregor che arriverà il momento in cui gli metterà le mani addosso e lo invita a non scappare più. L’irlandese non si lascia sfuggire l’occasione di gettare benzina sul fuoco e dà a Nurmagomedov della “fighetta”.

Il 12 novembre 2016, a UFC 205, Khabib Nurmagomedov distrugge un lanciato Michael Johnson per sottomissione nel corso del terzo round. Alla fine del primo round, tornato all’angolo, il daghestano ripete al presidente UFC di essere pronto a battere il suo uomo, ovvero McGregor. Il siparietto tra il russo e Dana White si ripete alla fine di ogni ripresa.

Nella rituale intervista di Joe Rogan nell’ottagono al termine dell’incontro, “The Eagle” lancia altre frecciate a Conor McGregor e chiarisce subito che non si tratta di trash talking. Nurmagomedov esprime il suo disappunto in merito alla title shot concessa a “The Notorious”, in quanto, a inizio anno aveva perso contro Diaz. Il daghestano fa notare che il paese di McGregor ha 6 milioni di abitanti, mentre il suo ne ha 150 di milioni e conclude di voler combattere contro di lui, perché pensa sia l’incontro più facile nella categoria.

Faelutti risponde a 5 domande su Conor vs Khabib

Nella stessa serata McGregor diventa campione dei pesi leggeri e i giornalisti gli chiedono se sia sua intenzione affrontare Nurmagomedov. “The Notorious” risponde che il daghestano dovrà pregarlo in ginocchio per ottenere un match con lui.

Gli attacchi da entrambe le parti si fanno sempre più intensi, più numerosi e finiscono per coinvolgere non solo i diretti interessati. Nel contesto si inserisce anche l’allenatore di McGregor, John Kavanagh. Il capo della SBGi prende in giro il russo per i suoi problemi col taglio del peso. Nurmagomedov avrebbe dovuto combattere a UFC 209, ma il match saltò dopo che il daghestano finì ricoverato in ospedale. Nel team di “The Eagle” ci sono da segnalare i continui interventi del suo manager Alì Abdelaziz, il quale definisce McGregor un codardo e gli rinfaccia di aver affrontato solo avversari facili.

Per tutta la durata del 2017 McGregor rimane fuori dalla gabbia, poiché è impegnato a preparare il match di pugilato contro Floyd Mayweather.

UFC 223 e l’assalto al bus

Quello che è successo nelle ore antecedenti UFC 223 è stato l’apice della rivalità tra i due. L’assalto da parte di Conor McGregor al bus UFC rimarrà impresso nei ricordi di tutti gli appassionati delle MMA. Tra i passeggeri del pullman, c’era anche Khabib Nurmagomedov e il suo manager Abdelaziz. McGregor distrugge un vetro del pullman dopo aver lanciato un carrello contro il mezzo di trasporto. Quel gesto causa l’annullamento di tre incontri previsti per quell’evento, ma per fortuna provoca soltanto dei danni lievi ai lottatori coinvolti.

Le autorità statunitensi prendono provvedimenti riguardo il comportamento scriteriato dell’irlandese. McGregor viene condannato a cinque giorni di servizio per la comunità, tre giorni di corso per la gestione della rabbia ed è tenuto a pagare per il danno che ha causato ai fighter UFC coinvolti.

A scatenare questo momento di follia da parte dell’irlandese è un comportamento non proprio cordiale da parte di Nurmagomedov nei confronti di Artem Lobov, impegnato in quella card proprio come “The Eagle”. Tra il team McGregor ed il team Nurmagomedov non scorre buon sangue. Alcune dichiarazioni di Lobov hanno dato fastidio al daghestano, che aspetta il momento opportuno per presentargli il conto. Nurmagomedov, dopo aver incontrato Lobov di persona nella hall di un hotel, lo intimidisce e lo accerchia insieme ai suoi compagni. Tra i due volano parole grosse, con Nurmagomedov che rifila uno schiaffo a Lobov. Questo comportamento scatena Conor McGregor che decide di vendicarsi.

Il materiale di questo triste capitolo della storia delle MMA è stato usato dalla promotion americana per pubblicizzare l’evento.

La prima conferenza stampa pre UFC 229

L’ultimo capitolo di questa rivalità è la conferenza stampa indetta da Dana White. Per fortuna in questa occasione ci si è limitati alle sole parole. La scena, come accade in questi casi se la è presa tutta Conor McGregor. L’irlandese si presenta con le sue due cinture, quella di campione dei pesi leggeri e di campione dei pesi piuma. Ormai l’irlandese non è più in possesso di nessuna delle due, ma McGregor continua a comportarsi come se lo fosse. Inoltre, sale sul palco con una bottiglia di whiskey per pubblicizzare la sua ultima avventura imprenditoriale.

L’analisi Conor McGregor vs Khabib Nurmagomedov di Dan Hardy

In più di un’occasione l’irlandese prova anche ad offrire un bicchierino al suo prossimo avversario che però rifiuta con risolutezza. Come spesso accade in queste occasioni non sono mancate gli insulti e gli sbeffeggi con un tesissimo Dana White a cercare di moderare il confronto.

Questo è stato, ad oggi, l’ultimo capitolo della saga tra i due. Siamo sicuri che ce ne saranno altri, ma quello più importante sarà quello che verrà scritto nella gabbia della T-Mobile Arena in occasione di UFC 229. “The Notorious” McGregor è tornato nel mondo delle MMA dopo due anni di assenza, a seguito dell’impegno sul ring di pugilato con Floyd Mayweather. Se non sarà preparato al 100% a affrontare questo incontro, avrà più di un problema a gestire l’atleta russo che, durante la sua assenza, ha asfaltato tutti gli avversari che la UFC gli ha messo davanti.

Nurmagomedov è stato l’unico a rimanere intorno l’orbita di McGregor per così tanto tempo. Avversari come Dustin Poirier e Eddie Alvarez, sebbene presentassero delle sfide avvincenti, non hanno saputo reggere a confronto nell’ottagono.

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