Mackenzie Dern non delude le aspettative: l’atleta brasiliana si dimostra pronta per la UFC vincendo il suo match contro Ashley Yoder a UFC 222.

Tempo fa scrivemmo che la giovane atleta brasiliana sarebbe potuta essere il nuovo “fenomeno” delle arti marziali miste femminili. La sua vittoria ad UFC 222, seppur con qualche difficoltà, ci ha dato ragione. Due volte medaglia d’oro ai mondiali di jiu-jitsu, la Dern ha fatto il suo esordio in UFC lo scorso 3 marzo vincendo, per split decision, contro Ashley Yoder, segnando la sesta vittoria consecutiva nelle MMA.

Sentivo di essere destinata alla UFC. So che in ogni contro sarò più forte, sento davvero che è questo quello per cui sono portata. Ho preso la decisione giusta nello smettere con lo jiu-jitsu ed ora sono concentrata nelle MMA e non vedo l’ora che arrivi il prossimo incontro. Probabilmente potrei farcela per l’evento della UFC in Rio e sono pronta a far sparire questo occhio nero e tornare ad allenarmi.

Generalmente, un esordio è sempre complicato, vuoi per l’emozione, vuoi per le difficoltà derivanti dal nuovo contesto d’azione nonché, la pressione per le aspettative dei fan e del proprio team. Generalmente, però. Per Mackenzie Dern, invece, è andato tutto liscio come l’olio. Confessatasi ai microfoni di Ariel Helwani, durante “TheMMAHour”, la brasiliana ha spiegato con quanta leggerezza e tranquillità ha affrontato il suo primo incontro nell’organizzazione di Dana White.

Giuro, è stato tutto così normale. Ero rilassata. Non ho sentito nemmeno le urla della gente. Ho sentito Bruce Buffer parlare con me, quando ha urlato il mio nome, ma stavo guardando Ashley, concentrandomi su ciò che avrei dovuto fare. Sentivo di meritarmi di essere in quel posto. Non ero per nulla nervosa. È stato fantastico.

Eppure, non tutti hanno reagito allo stesso modo. Difatti, tra i più preoccupati per l’esordio della Dern, c’era suo padre, nonché allenatore e leggenda dello jiu-jitsu brasiliano, Wellington “Megaton” Dias. A fondamento delle ansie di quest’ultimo, il taglio del peso ed i pericoli insiti nell’incontro. Per questi motivi i due hanno deciso, di comune accordo, che il padre avrebbe guardato l’incontro direttamente da casa sua, senza dover affrontare lo stress di assistere alle molteplici difficoltà che la figlia avrebbe dovuto affrontare per prepararsi alla sfida contro Ashley Yoder.

Era un po’ spaventato, ‘oh, fa paura’, ma in fondo era felice. Mi aspetta in Arizona. La gente mi chiede spesso di lui, ma è stato per molti anni il mio allenatore, noi vogliano preservare la nostra relazione di padre e figlia.

Per tutto il periodo del taglio del peso, rischi di impazzire, tante saune, parli di cose che realmente non conosci e non sai cosa stai dicendo, e vedermi pronta per un incontro dove sarei potuta andare KO, non credo che ad un padre possa far piacere tutto questo. Credo sia stato meglio che abbia assistito a tutto questo dal suo divano di casa, con la mia famiglia ed i miei cani.

 

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Marco Seppone

Laureato in Giurisprudenza, ho collaborato per qualche anno con testate giornalistiche locali. Appassionato di sport, ho scoperto le MMA con UFC 189.

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