Andrea Fusi prima di Bellator Genova, “Il Barbaro” condividerà l’ottagono il 1 dicembre a Genova con Walter Pugliesi, entrambi al debutto in Bellator.

Dopo l’importante vittoria a ICF 4 contro Gabriel Conti, Andrea Fusi (6-4) è in cerca di ulteriori conferme che gli permetterebbero di aumentare il suo status all’interno del panorama italiano dei pesi welter. A confrontarsi con “Il Barbaro” ci sarà l’imbattuto Walter Pugliesi, arrivato a quest’incontro dopo aver finalizzato al primo round tutti gli avversari affrontati.

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Sei al debutto in Bellator che sensazioni hai per questo incontro?

Per me ogni match è uguale all’altro. Devo cercare di non subire la pressione per un evento così grosso e importante. Il mio compito è affrontare questo match come tutti gli incontri che ho fatto precedentemente, dal più piccolo fino a questo. A livello di prestigio sono molto soddisfatto perché è un mezzo sogno che si avvera. Arrivare così in Bellator è tanta roba, spero di vincere bene e di mettere una firma sul foglio giusto.

La firma ti piacerebbe metterla su un contratto Bellator oppure per qualche altra promotion?

Se andasse bene questo match e mi dicessero “vuoi firmare con Bellator per x match?”, firmo subito senza pensarci. Poi è ovvio che ogni grossa proposta per una promotion importante l’accetterei, ma se mi volessero a Bellator non farei tante storie.

Abbiamo visto la tua evoluzione nel corso del tempo. Dalla tua fase iniziale in cui agivi quasi da brawler stai usando con più continuità il grappling. Questo da cosa è dettato?

Concordo con il ragionamento e secondo me le cose fondamentali sono state due: l’esperienza e l’allenamento.

Nei primi match mi sentivo un po’ più teso e sfogavo questa mia tensione scambiando. L’allenamento mi ha permesso di fidarmi maggiormente del mio grappling, aspetto che fino a qualche anno non credevo fosse completo.

In realtà io nasco con il grappling, quindi parto da una buona base, ma mi mancava un tassello. Il match con Capaccioli mi ha dato questa convinzione, perché il mio gameplan mirava a non scambiare con lui e portarlo a terra sapendo delle sue abilità come striker. Non che avessi timore a scambiare, ma ho seguito al meglio il gameplan. Non ho cambiato stile, sono più evoluto e se un domani troverò uno a cui piace scambiare, ci scambio.

Appunto il tuo avversario è uno a cui piace scambiare.

Allora magari vediamo (ride). Non anticipo niente. Per come sto lavorando e mi sto allenando, non vedo in me particolari debolezze. Non è che se sto in piedi così come a terra mi sento inferiore. Contro Pugliesi, come qualsiasi altro avversario, ad oggi non mi vedo carente in qualcosa, nonostante debba sempre migliorare in tutto. Non sto dicendo di essere forte, ma mi vedo completo.

La sensazione è che tu sia abbia fatto un ulteriore scatto a livello mentale

Certamente, ma ho avuto anche una grossa evoluzione con l’allenamento. Adesso che ho la palestra con Cristian Binda, mi sto allenando molto di più. Il lavoro non è più un ostacolo come prima quando la sera non riuscivo a prepararmi al meglio. Questo ritmo è stato un passo avanti e mi sento abbastanza migliorato.

C’è qualcosa di Pugliesi a cui devi stare particolarmente attento?

Sicuramente devo stare attento al pronti via, perché ha chiuso molti match velocemente e quindi dovrò stare concentrato sul suo striking. Insomma non devo partire fischiettando. Poi so che è abile nella lotta a terra nel ground and pound, si vede che è uno che tiene bene il peso, controlla la posizione e scarica bene i colpi. Sono convinto che finissimo a terra Pugliesi può dire la sua.

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Una possibile vittoria dove ti può proiettare?

Spero di arrivare il più in alto possibile per le mie possibilità. L’importante è continuare a combattere, che è la cosa che a me piace fare e mi diverte. Più in alto posso arrivare meglio è, ovviamente. La cosa fondamentale è sempre prendere match del proprio livello. In generale, essere proiettati in incontri più elevati rispetto alle proprie capacità è più un contro che un pro.

Mi piacerebbe dopo questa esperienza, se tutto andasse bene, firmare in Bellator, ma sono consapevole che il livello è altissimo. Poi, se non dovessi entrare, anche temporaneamente stare in promotion italiane è una soluzione che mi va bene. Quello che faccio è perché me lo merito, quello che non riuscirò a fare è perché non lo merito.

Come dichiarato da Walter Pugliesi in un’intervista pre ICF hai lavorato con lui, come ci si sente a combattere con un ragazzo con cui hai fatto da allenatore?

In realtà non sono stato suo allenatore. Walter e io ci conosciamo di vista da qualche anno, ma non ci siamo mai allenati insieme. C’è stato in periodo in cui lui doveva combattere al Kick and Punch, match poi saltato. Lui si fa seguire da Roberto Scrigna, che ha proposto a Pugliesi il mio nome per la preparazione atletica. È venuto in palestra e ha fatto i test fisici e poi gli ho mandato la preparazione a distanza. Non è un mio ex compagno di team è un rapporto molto più in piccolo. Probabilmente non so se avrei accettato il match se fosse stato un mio compagno di team. Non ci siamo fatti problemi a combattere contro.

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Crediti immagine: 4once

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Marco DallAcqua

Nato e cresciuto con la passione per la pallacanestro, scopro le MMA con l’incontro tra Brain Stann e Wanderlei Silva. Da li è amore a prima vista. Da quel 2013 seguo le MMA con grande passione, parlando di UFC e MMA italiane attraverso il blog di MMA Talks.

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