Intervista a Paolo Zorzi prima di Milan in the Cage 6, il peso massimo sarà impegnato nel main event della serata contro il croato Ivan Vicic.

Paolo Zorzi (2-2, 1 NC) continua il suo percorso nelle MMA, dopo il no contest di The Golden Cage, con la fermata del Milano in The Cage, evento che si svolgerà al PalaYamamy sabato 17 novembre. Il padovano è arrivato alle MMA dopo una lunga carriera nel Football americano che gli ha permesso di girare l’Europa, fino ad approdare negli Stati Uniti.

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Dal 1995 al 2011, anno in cui mi sono ritirato, il football americano ha occupato una gran fetta della mia vita. Sono stato professionista per quasi 10 anni e ho fatto 10 stagioni negli States. Ho collezionato numerosi riconoscimenti e trofei, non solo in Italia, ma anche all’estero. Sono stati anni fantastici. Tra le altre cose, detengo ancora il record di 48 reps di panca piana con 100 kg e 20 iarda corse in 2″08 (al peso di 138 kg). Nessun rimpianto però, capitolo chiuso.

Il prossimo avversario sarà il croato Ivan Vicic, fighter più esperto rispetto a Zorzi e dalla diversa attitudine in gabbia. Se Zorzi preferisce scambiare in piedi, Vicic è maggiormente a suo agio nelle fasi di lotta. Si preannuncia la classica sfida tra stili:

Riprendendo un po’ i videogiochi degli anni 80, questa tappa è come il mostro che si trova alla fine del primo schermo! Che va battuto per accedere al livello successivo. È pur vero che sono approdato tardi nel mondo delle MMA, per questo motivo non ho ambizioni di carriera, ma solamente tanta voglia di mettermi in gioco ed entrare in gabbia ancora e ancora.

L’idea è sicuramente quella di tenere il mio avversario in piedi e attaccarlo con pugni veloci e pesanti, ma se dovessimo finire a terra, abbiamo preparato un’adeguata controffensiva per limitare la sua lotta.

Il passaggio dal football americano alle MMA, per colpa di un infortunio, è coinciso da una continua esigenza di mettersi in gioco, per sfidare i propri limiti:

La mentalità da atleta e da agonista ce l’hai o non ce l’hai, indipendentemente dallo sport praticato. È una fiamma che hai sempre e ha bisogno di ardere per farti sentire vivo. Adrenalina, scontro, bagni di folla, il misurarsi con un tuo simile. Questo mi ha portato alle MMA… e a sposarmi (ride).

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Negli incontri fin a qui affrontati, una delle cose che risaltavano di più era l’incredibile supporto dei tifosi che hanno sempre fatto sentire il loro tifo nei confronti del fighter padovano:

Ci sono tifosi e sicuramente molti amici che fanno il tifo per me. Il supporto del pubblico è fondamentale, ti dà quello stimolo e quella forza in più che ti permettono di uscire da situazioni difficili o restare in piedi quando il corpo vorrebbe andare a terra. Unica cosa che non sopporto, ma penso nessun fighter, è quel continuo sentirsi chiedere poco prima dei match: “allora sei pronto?”

Dopo il match a Milano in the Cage, Zorzi non si vuole fermare:

Non voglio affrontare nessun avversario in particolare, ripeto, non ho necessità di fare ranking. Però a furor di popolo viene richiesta la mia presenza in gabbia con il calciante Marian Iovita.

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Marco DallAcqua

Nato e cresciuto con la passione per la pallacanestro, scopro le MMA con l’incontro tra Brain Stann e Wanderlei Silva. Da li è amore a prima vista. Da quel 2013 seguo le MMA con grande passione, parlando di UFC e MMA italiane attraverso il blog di MMA Talks.

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