GSP il calcolatore, l’editoriale di oggi è ispirato dalle ultime dichiarazioni del campionissimo canadese Georges St.-Pierre.

L’ex campione dei pesi welter e dei pesi medi è stato intervistato da FanSided e tra i vari argomenti si è soffermato sulla questione della “legacy”.

GSP ha detto brevemente che non è interessato a sfidare Tyron Woodley, perché da quell’incontro avrebbe da guadagnare in termini economici, di legacy e di popolarità solamente “The Choosen One”. In più ha finalmente confermato ciò che si sospettava: St-Pierre ha accettato la sfida con Michael Bisping in quanto si trattava di una situazione “win win”; ovvero quella di combattere in una categoria superiore e dopo un ritiro durato quattro anni.  Per cui, in caso di sconfitta avrebbe avuto queste scuse e in caso di vittoria, apriti cielo.

St Pierre, poi,  ha vinto alla grande il match contro l’inglese e ha rafforzato la sua posizione nel discorso tra i più grandi di sempre. È questo l’obiettivo del canadese: essere riconosciuto come il più grande fighter di sempre. L’obiettivo ora è quello di ottenere altri incontri come quello con Bisping.

A questo punto mi pongo una serie di domande: quante possono essere queste sfide “win win”? Sinceramente ne vedo soltanto una ed è quella di provare a vincere il titolo dei pesi leggeri UFC. Come nell’occasione di Bisping, in caso di sconfitta GSP può addurre come scusa il cambio di categoria. Chi sia l’avversario per il titolo non penso faccia differenza, l’importante è ottenere la cintura. Certo, se il campione fosse McGregor, il portafoglio ne gioverebbe particolarmente. Un’altra sfida “win win” potrebbe essere ancora una volta quella per il titolo dei pesi medi. Meglio se contro un’atleta giovane dall’aura invincibile come Robert Whittaker.

Altre soluzioni non sembrerebbero aver diritto di cittadinanza. La mitica sfida con Anderson Silva ormai non ha più senso visto il declino del brasiliano. La cintura dei pesi welter difesa per dieci volte cercherà di riconquistarla solo nel caso sia sicuro di battere il campione in carica. Non credo quindi, dopo aver dichiarato il suo disinteresse verso Woodley, essere interessato. La tanto agognata battaglia con Ben Askren non penso accadrà mai, in quanto chi perde sarà sempre considerato inferiore al vincente (altro che “win win situation”).

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La seconda domanda è: ma veramente St-Pierre crede che la vittoria su Bisping ha elevato così tanto la sua “legacy”? Ok, ha vinto in una categoria superiore e dopo quattro anni dall’ultimo incontro disputato, però il campione era Michael Bisping. Atleta pazzesco per carità, un duro che non si arrende mai, completo, forte mentalmente, ma non il più duro nelle 185 libbre. La vittoria contro Bisping rafforza la posizione di St-Pierre, ma non è paragonabile, per dire, a quella di Daniel Cormier su Stipe Miocic.

Ed infine questa scelta fin troppo calcolata di GSP pagherà al fine di essere riconosciuto come il migliore? Per rispondere è impossibile non cita Jon Jones e Demetrious Johnson, ragazzi giovani e affamati. Entrambi vengono presi in considerazione nei discorsi del più grande della storia. Tutti e due i nomi compaiono sempre nelle varie top 5 di atleti, fan e addetti ai lavori.

Se Demetrious Johnson dovesse vincere un’altra decina di incontri in un lustro, compreso il titolo dei pesi mosca (da riconquistare) e dei pesi gallo sarà difficile posizionarlo dietro a St-Pierre in una classifica All time, sbaglio?

Se Jon Jones non dovesse più risultare positivo ad un controllo antidoping o farsi beccare in una delle altre mille cavolate che può combinare e dovesse ripercorrere la strada descritta in precedenza per Demetrious Johnson, il canadese potrebbe vantare il titolo di migliore di sempre?

Quindi anche se tutto va come immagina GSP sarà veramente considerato dai più il miglior fighter della storia? Conosco già la risposta. Io spero e credo che questi pensieri li abbia anche lui. In fondo GSP è un calcolatore nato, difficile che non ci abbia pensato.

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Sono altrettanto convinto che se ci sarà un fighter che GSP riterrà pericoloso per la sua legacy, il campione canadese tornerà immediatamente in gabbia, accettando non solo match “win win”. Certo il tempo corre, St-Pierre ha 37 anni e deve decidere presto cosa vuole fare. Il canadese dovrà scegliere se pensare a match più calcolati o giocarsi il tutto per tutto in questi ultimi anni rischiando qualcosa. In caso di vittoria potrebbe mettere la parola fine alla lotta per il titolo di miglior fighter della storia delle MMA.

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Fabrizio Barbera

Sono Fabrizio Barbera, uno studente universitario di 22 anni. Seguo le MMA dall'ottobre 2014, ma in seguito ho recuperato moltissimi incontri del passato. Ho un blog che si chiama Mmacornerblog.wordpress.com

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