Quali sono il team più sopravvalutato e quello più sottovalutato, prendendo in considerazione risultati e fighter competitivi al proprio attivo?

Domanda di Stefano Summa

Chiaramente i risultati, o forse sarebbe meglio dire le evoluzioni che possiamo apprezzare in gabbia, sono gli unici elementi sui quali poter basare le nostre considerazioni in merito ai team più prestigiosi del panorama internazionale, in quanto approfondire e comparare varie metodologie di allenamento sarebbe molto complesso.

Non so dire con precisione quale sia la reale considerazione dei vari team e mi baserei su una cerchia forse troppo ristretta di pareri e spero ti accontenterai di sapere solo quali grandi team ritengo più validi e in quali invece si scorge il declino.

In questi anni possiamo dire ad esempio che un team di grande prestigio come la Nova Uniao non si è dimostrato sufficientemente “al passo coi tempi” e la sua arretratezza può trasparire dallo stile un po’ anacronistico o forse semplicemente poco evoluto nel tempo di due dei suoi maggiori interpreti come Renan Barao e José Aldo, campioni longevi e di altissima caratura tecnica che sono stati spazzati via da fighter più all’avanguardia dal punto di vista stilistico.

Ci sono stati invece team che hanno sfornato campioni straordinari, penso all’AKA, pochi team possono vantare fra le loro file quattro fighter di diverse categorie che hanno indossato o indossano tutt’ora la cintura (Cain Velasquez, Luke Rockhold, Daniel Cormier, Khabib Nurmagomedov), ma è stato anche un team falcidiato dagli infortuni e dove probabilmente le cose non sono sempre state fatte con la dovuta attenzione.

Poi ci sono stati coach che hanno avuto il grande merito di saper comprendere con lungimiranza il talento e di saperlo affinare in modo magistrale, i casi più eclatanti che mi vengono in mente sono Greg Jackson con Jon Jones e John Kavanagh con Conor McGregor, con il primo che vanta però un maggior numero di fighter d’élite in palestra.

La migliore in questo momento credo sia l’American Top Team, ha un campione affermato in Tyron Woodley, nel femminile può vantare fra le sue fila sia la campionessa Amanda Nunes che l’ex campionessa Joanna Jedrzejczyk, oltre a fighter che hanno palesato evoluzioni importanti come Yoel Romero fino a giovani talenti come Antonio Carlos Jr., Santiago Ponzinibbio e Colby Covington. L’ATT lavora molto sul footwork, propone un livello di atletismo e rappresenta forse uno dei maggiori picchi d’avangurdia per quanto riguarda la preparazione di un fighter, tutto l’opposto insomma di quello che è ormai l’impero decadente della Nova Uniao.

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