Intervista a Davide Baneschi prima del Cage 45. Sabato 24 novembre l’atleta livornese sosterrà uno degli incontri più importanti della sua carriera.

Baneschi (13-6) viene da una vittoria per decisione unanime ai danni di Percy Herrera lo scorso giugno al Luctor Cage Fight. Questo fine settimana l’atleta in forza al Rendoki Dojo, affronterà il finlandese Janne Elonen-Kumala, al Cultural Center di Helsinki, Finlandia. Queste le sue dichiarazioni:

Questo sabato combatterai a Helsinki in Finlandia al Cage 45, innanzi tutto come è andata la preparazione al match?

La preparazione è andata molto bene, al Rendoki non lasciamo mai nulla al caso.

Nell’ultimo anno hai combattuto sempre in Italia, come mai la scelta di combattere così lontano da casa? È stata una chiamata inaspettata?

Come sapete sono sotto la Calibian Management, mi hanno trovato questo match che ho reputato interessante, ne abbiamo parlato e abbiamo deciso di affrontare questo avversario a Helsinki. Il Cage è una promotion di tutto rispetto quindi la cosa mi ha gasato e ho avuto voglia di mettermi alla prova anche in territorio finlandese.

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A tal proposito, dopo questo match vorresti continuare ad esplorare la scena internazionale oppure non vuoi distaccarti troppo dalla scena italiana?

Non sono uno che fa progetti a lungo termine. Diciamo che questo match è tosto ed importante e darò tutto per portare il risultato a casa. Non mi sento di dire che mi allontanerò dall’Italia come non mi sento di dire che ci rimarrò per forza a combattere. Non sono uno che si tira indietro dalle sfide e valuterò con il mio maestro Massimo Rizzoli e il mio management ogni sfida che ci verrà offerta.

Il tuo avversario viene da tre sconfitte e un pareggio, tuttavia come hai detto tu non è un avversario da sottovalutare. Hai avuto modo di studiarlo? Cosa ne pensi?

Penso che un record non faccia un combattente. Il fatto che venga da tre sconfitte non fa di lui un combattente meno pericoloso di prima di queste sconfitte, dove aveva uno score di vittorie non indifferente. Poi se guardiamo le sconfitte sono avvenute tutte con avversari di rilievo e spessore, quindi lo reputo un atleta di tutto rispetto. Lo ho studiato, è normale, sono stato attento a preparare bene il match e con Massimo è difficile sbagliare una strategia. Ora l’unica cosa da fare è arrivare lì, fare il peso e mettere in atto la strategia che abbiamo studiato. Siamo in due lì dentro, vedremo chi riuscirà a mettere la propria strategia in atto e portare il match a casa.

Puoi svelarci qualcosa della strategia? Cosa dobbiamo aspettarci?

Non ho niente da svelare, vedrete appena concluso il match, comunque siamo carichi. E poi come ho sempre detto noi ci prepariamo sempre a 360 gradi pronti per affrontare qualsiasi evenienza in un match. Cerchiamo di essere il meno monodimensionali possibili, questo penso sia uno dei punti forti del Rendoki Dojo.

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Andrea Tommolini

Studente universitario iscritto alla facoltà di scienze umanistiche di Urbino, da sempre sono appassionato di arti marziali e sport da combattimento, agonista di grappling e BJJ.

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