Report Bellator 203, a poche ore dalla fine dell’evento andato in scena al Centrale Live di Roma è tempo di tirare le somme riguardo lo spettacolo e i suoi protagonisti.

Per il sottoscritto, Bellator 203 non è stato solo uno show da seguire per lavoro in quanto corrispondente di Sherdog, è stata una vera e propria esperienza. Avevo già coperto per un giornale locale il primo evento Bellator in Italia, quello che si è svolto nella mia Torino. Le sensazioni di quella volta, però, impallidiscono di fronte a quelle di ieri.

L’opportunità di incontrare e intervistare il più grande peso massimo di tutti i tempi, Fedor Emelianenko, mi ha trasmesso un’emozione che mi porterò dentro per tutta la vita. L’aurea mistica di quest’uomo ha fatto sì che calasse un religioso silenzio mentre “L’Ultimo Imperatore” sfilava verso il luogo designato per l’intervista.

Una menzione d’onore va alla città in cui si è tenuto l’evento del 14 luglio. Roma, con tutte le sue moderne antichità e contraddizioni compatibili. Roma, da sola, ha dato quel tocco di epicità e di eternità, visto che la sabbia e le pietre della Città Eterna ricordano ancora i giorni in cui erano coperte dal sangue del gladiatori.

La serata di MMA è iniziata sulle note di Also Sprach Zarathustra di Strauss mentre la gabbia Bellator veniva calata sotto la bolta stellata dell’arena. Michele Martignoni entra subito nella mentalità giusta, quella delle grandi occasioni, e mette a segno il KO più veloce della serata. Bastano solo sei secondi al rappresentante Hung Mun per portare un micidiale headkick che coglie Simone D’Anna con la guardia bassa. Martignoni ora può vantare di aver eguagliato il record di KO più veloce nella storia del Bellator, record detenuto da Hector Lombard.

Il secondo match ha visto opposti Radu Maxim e l’idolo locale Simone La Preziosa. Pubblico molto caldo nei confronti dell’atleta romano, al quale però non sono bastate le urla di incoraggiamento dei suoi numerosi tifosi per contenere la furia moldava di Maxim. Il rappresentante del Dojo Miura di Torino, dopo qualche piccola incertezza in piedi, ha ingranato la quinta e ha portato al suolo l’avversario. La Preziosa ha fatto vedere qualche bel tentativo di scramble, ma il wrestling del lottatore moldava è stato chirurgico. Una volta a terra, Maxim ha fatto partire delle scariche di ground and pound che hanno costretto l’arbitro a fermare l’incontro. Da seguire senz’altro questo ragazzo nella sua nuova avventura in Bellator.

Un pugno di pietra di quelli tirati come solo Alen Amedovski sa fare ha spento i sogni di gloria dell’irlandese Will Fleury. Amedovski, chiamato all’ultimo a sostituire l’infortunato Massimiliano Sammarco, ha dimostrato di poter dire la sua nelle competizioni internazionali e non si è fatto intimorire né dal pubblico presente all’evento né dalla fama della palestra dell’avversario. Qualche volta si vince, qualche altra si impara e ieri Fleury ha imparato sulla propria pelle a non sottovalutare più la dinamite nelle mani del lottatore italo-macedone.

I pronostici della vigilia erano tutti in favore di Andrey Koreshkov nel match che lo vedeva opposto a Vaso Bakocevic e il match ha confermato quelle che erano le sensazioni iniziali. All’ex campione Bellator è bastato poco più di un minuto per archiviare la pratica serba dopo un pregevole spinning back kick. Ora che sta per iniziare il Gran Prix dei pesi welter, troverà sicuramente del pane più adatto ai suoi denti e delle sfide che lo impegneranno di più.

Nel co-main event della serata partito in sordina e aumentato pian piano di intensità. Patricio Freire mette in mostra di nuovo tutta la sua classe e riesce a controllare l’avversario Daniel Weichel per la maggior parte dei round. Grande prova anche da parte del lottatore tedesco, che combatte col cuore e avanza nonostante i colpi dell’avversario. Alla fine i giudici premiano, giustamente, la prestazione dell’attuale campione dei pesi piuma Bellator che mantiene così la sua cintura.

L’incontro principale della serata prevedeva il ritorno di Alessio “Legionarius” Sakara nella sua città. Accolto da un’autentica ovazione da parte del suo pubblico, Sakara ha saputo regalare una gioia alla Città Eterna e ha sconfitto l’avversario britannico in un minuto e 19 secondi. Il legionario romano cementifica così il suo status di legittimo contendente nella divisione dei 93 chilogrammi. Dopo quasi vent’anni passati a girare il mondo tra allenamenti e incontri, è giusto che Sakara si goda un po’ della sua città e del suo status di ottavo re di Roma.

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Tudor Leonte

Alla perenne rincorsa del tesserino da giornalista pubblicista, ho scritto di MMA per alcune testate giornalistiche italiane e altri siti del settore. Al momento collaboro con Sherdog.com. Scrivo cose, intervisto gente, mi diverto.

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