Le parole Chiara Penco dopo EFC 67 in esclusiva per 4once, la lottatrice livornese di MMA racconta le emozioni che l’hanno accompagnata in Sud Africa.

Chiara “Beasty Barbie” Penco (record di MMA 3-0) fatica a trattenere le emozioni: sabato 10 marzo ha combattuto in Sud Africa e ha vinto. L’avversaria designata era Danella Eliasov e in palio c’era il titolo della categoria pesi paglia femminili, al limite dei 52 chilogrammi. Chiara Penco dopo EFC 67 diventa la prima atleta italiana a vincere un titolo in un’organizzazione straniera.

L’incontro è andato come ci aspettavamo, i primi due round sono andati come avevamo previsto. Forse ho sprecato troppo da subito, si sapeva che avrei dovuto combattere tante riprese. Carnival City è a quasi 2000 metri d’altezza, l’aria la senti più pesante rispetto al livello del mare.

Sono stata tutto il terzo round sotto la sua monta a cercare di difendermi, ho preso pugni e gomitate molto forti. Lei si è stancata molto, a fine round era più cotta di me. Nel quarto round quando mi ha riportata a terra, mi sono infilata nella guardia e le ho chiuso armlock e triangolo a terra. Avevo provato un’armlock anche prima nell’incontro, ma lei è una viola di jiu jitsu e si è difesa molto bene.

Rispetto agli incontri che l’atleta del Rendoki Dojo ha combattuto in precedenza, entrambi finiti al primo round, questa volta ha dovuto sudare parecchio per portare a casa la vittoria. “Beasty Barbie” non si è scomposta nemmeno durante un terzo round in cui l’avversaria ha fatto il bello e il cattivo tempo, ma ha saputo mantenere il sangue freddo e cogliere l’opportunità al momento giusto.

Alla fine, ci siamo picchiate tanto. Ho l’occhio un po’ viola e qualche segno sul naso, ma lei è messa peggio di me. Nel primo round le è andata la mascella fuori posto, forse ha qualche problema al braccio dopo la mia sottomissione. È stata un’avversaria molto dura caratterialmente, incassava colpi e continuava ad avanzare, non sentiva storie. Penso di essermi guadagnata questa cintura fino alla fine perché abbiamo fatto una dura guerra, sono contenta di questa.

Mi hanno accompagnata all’angolo Massi (Massimo Rizzoli nda), il mio ragazzo e il mio manager. Si è visto un bel match secondo me. Abbiamo attraversato tutte le fasi del combattimento, in piedi, a terra, contro la gabbia. Ho fatto due mesi e mezzo di preparazione intensa, ma è da settembre che mi alleno duramente. Non mi sono mai fermata, da settembre a gennaio ho lavorato sulla tecnica, da gennaio a marzo preparazione fisica per il match.

Mi sono liberata di tutto quello che ho passato in questo periodo, essere in quella gabbia era un’emozione enorme. Non avevo mai affrontato una sfida del genere in un palazzetto enorme e con un pubblico enorme. Ho avuto il sostegno anche dei sudafricani.

Esordio col botto quello della giovane livornese nella promotion sudafricana Extreme Fighting Championship. La lottatrice italiana ha ottenuto subito una chance per il titolo grazie anche a un notevole lavoro dietro le quinte del management della lottatrice, il Superbia Management.

Sicuramente dovrà combattere di nuovo in Sudafrica, per contratto devo difendere il titolo. Forse potrò fare qualche match in Italia, ma bisogna vedere cosa mi dicono dall’EFC. C’è qualche possibilità di vedermi combattere al Golden Cage, ma per ora nulla di concreto.

Ringrazio il mio maestro Rizzoli, un fenomeno veramente. Averlo all’angolo è come avere un altro braccio destro. Ringrazio i miei compagni di palestra, che mi hanno aiutato tanto. Siamo come fratelli, mi hanno spronata e spinto ai miei limiti, ma ci siamo divertiti. La mia famiglia che mi aiuta sempre, i miei amici e tutte le persone sui social che mi seguono sempre. Ringrazio Superbia Management per il lavoro che hanno fatto con me. Voglio bene a tutti!

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Tudor Leonte

Alla perenne rincorsa del tesserino da giornalista pubblicista, ho scritto di MMA per alcune testate giornalistiche italiane e altri siti del settore. Al momento collaboro con Sherdog.com. Scrivo cose, intervisto gente, mi diverto.

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