Incoronato un nuovo re a Venator Kingdom 2 in conclusione della serata al Teatro Principe di Milano tra le gli applausi e il visibilio del pubblico.

Come fatto anche in occasione del primo Venator Kingdom, butto giù due righe sulla serata a cui ho assistito dal vivo. Se volete recuperarvi il play by play, vi consiglio di leggere quello di Stefano Summa di Fatti Marziali per MMA Today oppure quello di Manolo di Grappling Italia.

Per un evento Venator, le aspettative sono sempre alte. Gli eventi organizzati da questa promotion hanno saputo guadagnarsi la nomea di essere garanzia di serietà, emozioni forti e colpi di scena.

Sulla carta, a detta di qualcuno, la card di Venator Kingdom 2 sembrava “debole”, vista l’assenza di “grandi nomi” (che, prima di combattere in Venator, tanto grandi non erano). Eppure un matchmaking equilibrato, ma studiato nei minimi dettagli ha permesso di avere una serata in cui nessuno dei match in main card è finito ai punti. Se parlassimo di mismatch, allora la cosa sarebbe abbastanza comprensibile, ma, e ci tengo a sottolinearlo, i match sulla carta erano molto equilibrati. Anzi, alcuni dei lottatori che personalmente davo per sfavoriti hanno saputo ribaltare i pronostici e vincere.

I primi a distinguersi sono gli atleti del Dog Eat Dog di Firenze. Entrambi i lottatori hanno dimostrato di avere molto potenziale, anche se ci sono alcuni aspetti da migliorare. A loro vanno i complimenti (a loro e ai loro avversari, chiaramente) per il carattere di accettare un combattimento con poco preavviso, nel caso di Filippo D’Amato addirittura con un giorno di anticipo.

Il primo candidato al match of the night è quello tra Luca Panzetta e Petru Biclea, autentici guerrieri che non si sono risparmiati nemmeno un colpo nel corso di un secondo round accompagnato da scambi selvaggi. Messa da parte la tecnica e con il cuore a mille per l’adrenalina del momento, il loro incontro si è trasformato in un “ultimo uomo che resta in piedi” che ha premiato la tenacia del lottatore moldavo.

Il quarto match in card ha lasciato basiti gli spettatori del Principe per il finale. Cumani, con grande perizia ed esperienza, sottomette Rosi dopo aver chiuso una ghigliottina. Una volta concluso l’incontro, però, Cumani spintona un interdetto Andrea Bruni, arbitro dell’incontro, dicendogli “squalificami”. Non pago, Cumani spintona anche alcuni dell’angolo di Rosi. Il tutto tra lo stupore dei presenti, perché niente lasciava presagire una simile reazione del “Cobra”, vista l’atmosfera distesa tra i due sia in fase di avvicinamento all’incontro sia nel corso della sfida.

Il motivo di questo comportamento? Come Cumani aveva annunciato nell’intervista rilasciata a 4once (anche se, su richiesta dell’atleta, non abbiamo scritto nulla), era sua intenzione ritirarsi alla fine di questo incontro. Il suo desiderio era quello di ritirarsi “col sorriso” (parole sue), perciò ha preferito vincere sul campo, ma non ha voluto sporcare il record dell’avversario. Queste sono state le motivazioni che ha rilasciato anche dopo che è calato il sipario sull’evento del Principe.

Dopo una breve pausa, lo show riprende con il match tra i due welter Damiani e D’Eligio, con il primo che mette a segno una splendida Rear Naked Choke ai danni del secondo. Visto che la cintura welter Venator risulta ancora vacante, chissà che Damiani non possa inserirsi in un discorso titolato dopo questa performance.

A proposito di performance e del titolo welter, il co-main event ha presentato in grande stile al pubblico italiano Virgiliu Frasineac. Il lottatore di origine moldava ha incassato delle autentiche bombe (marchio di fabbrica di Marco Saccaro) quasi senza battere ciglio e ha spento il fuoco del lottatore livornese con una calma glaciale e una mente fredda, dimostrando a tutti che il soprannome “The Iceman” è più che meritato.

Tempo di main event con l’attesa sfida tra Pietro Penini e Cristian Magro. Nemmeno il tempo di far riscaldare le rispettive tifoserie che Penini ingrana la quinta e in 25 secondi chiude l’incontro. Un vero peccato per Magro, che ha avuto contro il Destino dalla prima volta che è stato annunciato l’incontro. Bravissimo Penini a raggiungere il massimo dei risultati con il minimo sforzo in gabbia. Lunga vita al re della divisione dei pesi medi Venator.

In conclusione, introduco una piccola rubrica che avevamo intenzione come 4once di introdurre come appendice degli eventi a cui assistiamo dal vivo: i premi (del tutto simbolici) per chi ha saputo regalare emozioni, sulla falsa riga di quelli assegnati in UFC.

Fight of the Night: Petru Biclea vs Luca Panzetta
Submission of the Night: Virgiliu Frasineac
Performance of the Night: Pietro Penini

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Tudor Leonte

Alla perenne rincorsa del tesserino da giornalista pubblicista, ho scritto di MMA per alcune testate giornalistiche italiane e altri siti del settore. Al momento collaboro con Sherdog.com. Scrivo cose, intervisto gente, mi diverto.

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