Alex Dandi parla dei controlli antidoping a Venator. Questa è la la seconda parte dell’intervista, sulle procedure e sui controlli antidoping Venator, effettuata nei giorni scorsi con la voce italiana UFC. Qui la prima parte.

In questo articolo Dandi ha spiegato il perché NADO e FIGMMA non hanno pubblicato direttamente la positività di Gritco e Fernandez.

Per prima cosa è importante differenziare gli atleti stranieri con gli italiani o gli stranieri residenti in Italia:

La FIGMMA può tesserare solo atleti italiani o residenti in Italia. Per gli stranieri non è necessario tesserarli, ad esempio negli Stati Uniti non esiste il tesseramento ma c’è la licenza o da dilettante o da professionista. L’atleta straniero deve fare riferimento ad una federazione competente, del suo paese. Può essere un sport qualsiasi da ring, come la boxe o la kick boxing, se uno è tesserato caccia e pesca è diverso perché magari il focus sui test antidoping può essere diverso.

Noi avevamo tre stranieri: Gritco, Fernandez e McKenzie, gli altri stranieri erano residenti in Italia. Quando ho chiesto se erano tesserati mi hanno detto di no, però dovevamo fare un test antidoping equo per tutti, quindi hanno fatto comunque il test anche a loro.

È successo quello che non sarebbe dovuto succedere con atleti stranieri non tesserati.

Come spiegato da Dandi, la NADO può solamente pubblicare degli atleti tesserati, residenti in Italia, mentre per gli stranieri tesserati invia il file alla federazione dello stato di residenza:

La soluzione l’ho già trovata: dal prossimo evento se un atleta straniero non è tesserato dovrà farlo, altrimenti salta l’incontro.

Ovviamente il test si può fare lo stesso, però se risulta positivo come Gritco e Fernandez, la NADO che è organismo italiano, segnala sul suo sito nome cognome e sostanza con richiesta di sospensione, ma lo segnala per gli italiani e non per gli stranieri, perché non è di loro competenza.

Semplicemente invia il file alla federazione competente e all’atleta che ha lasciato dei contatti postali ed email, per essere notificato su eventuali violazioni, perché a volte è anche interesse dell’atleta sapere se tutto è andato bene.

Io non essendo un ispettore non posso sapere le notifiche, ma quando ho saputo che Gritco e Fernandez erano stati trovati positivi è passato più di un mese, mi sono premura di dirlo al loro manager. Michele Pirredda è manager di Gritco ed è stato il tramite per Fernandez.

L’evento è stato il 14 di ottobre e una decina di giorni dopo si sapevano i risultati e sapevo anche chi fossero i positivi. Quando è uscita la positività di Bocca sul sito della NADO, ho chiamato FIGMMA, nella persona del presidente, per capire come mai c’era solo Francesco Bocca e mi hanno informato del problema: NADO notifica alle federazioni di riferimento.

Era tutto bloccato perché alla Federazione moldava non risultava Gritco iscritto, così come alla federazione spagnola per Fernandez. NADO non può comunicarlo, così come FIGMMA e quindi è stato notificato solo all’atleta. Se l’atleta dice: non ho letto la mail non è arrivata la posta, l’atleta non sa nulla.

Per McKenzie, invece, la sospensione dovrebbe essere valida anche per gli Stati Uniti:

Per McKenzie, che possiede una licenza, non è stato notificato sul sito della NADO, ma su quello della FIGMMA. Ci sono una serie di passaggi: l’atleta accetta il controllo, c’è il controllo, c’è il test e l’eventuale notifica di positività. McKenzie si è rifiutato di fare il test antidoping, nel verbale che compila NADO c’è scritto. Il verbale viene spedito a FIGMMA che prevede la sospensione.

Da quello che so la sospensione si estende a tutto il mondo, Stati Uniti compresi, ma come venga notificata non lo so. È anche vero che ci sono anche eventi non sanzionati, così come esistono in altre parti del mondo, e anche in caso di sospensione l’atleta può continuare a combattere.

Dandi poi risponde a Gritco, dicendo che lui non può conoscere la sostanza:

Se l’atleta non è tesserato nella propria federazione si può creare il problema del “io non sapevo niente”. Mi permetto di dubitare, perché o non controlli le mail o non ti arriva la posta, quindi io all’atleta di riferimento ho detto la stessa cosa sia privatamente sia pubblicamente: “questi sono i contatti contatta NADO e senti cosa hanno da dirti”.

Il problema è quello, gli atleti sono stati trovati positivi, lo so, mi è stato detto confidenzialmente, non mi è stata detta la sostanza, mi è stato detto confidenzialmente proprio perché si pongono un problema morale.

Infine la voce italiana UFC risponde al perché ha pubblicato sul proprio profilo Facebook la positività di Gritco e Fernandez, senza passare per un comunicato Venator:

Io non ho scritto un post dove comunicavo le sospensioni. Ho scritto un post sul doping e poi nel discorso ho accennato al fatto che questi atleti fossero già sospesi, tenendo presente che il comunicato di McKenzie era già apparso sul sito FIGMMA e quello di Bocca sul sito NADO. Per gli altri due, sapendo che non sarebbero apparsi in alcun sito, l’ho scritto sulla mia pagina. Potevo prendere l’account di Venator e scrivere la stessa cosa.

Venator non è una federazione, non abbiamo l’obbligo formale di comunicare le cose in un modo rispetto ad un altro, io ti posso dire che un problema che abbiamo è quello di non avere un sito internet, sostanzialmente non ce l’abbiamo anche se c’è il dominio registrato.

Venator ha una gestione casalinga: io, Frank Meranda e qualche persona che ci aiuta. Nelle mille cose che abbiamo da fare a questi cavilli non ci fai caso.

Se mi attaccano personalmente mi sta bene: che Gritco dica Venator o Dandi mi ha rovinato per me è la stessa cosa, né Venator né Dandi l’hanno fatto, è un attacco diretto, lo si accetta. Il fatto di espormi personalmente è stata un’ingenuità, potevo nascondermi dietro la pagina Venator, poi comunque gli atleti scrivevano a me. Io taglio tutto e ci metto la faccia da subito.

Probabilmente agirò così in futuro. Però attenzione un conto è la comunicazione se vuoi poco elegante, la verità è che questa cosa l’ho scritta il 7 dicembre, il 7 novembre già lo sapevano e gli atleti se non lo sapevano è perché non aprono le mail o non si sono resi reperibili. Gli atleti se non sono stati informati, dal 14 ottobre al 7 dicembre non è più un problema mio.

Poi per la pagina Facebook di Venator c’era un’agenzia che lo gestiva, pagata per fare quel lavoro e tra i costi ritenuti superflui c’erano quelli, per questo la pagina è poco aggiornata. Che sia il mio profilo, che sia Frank che sia il gruppo Venator Fighting Family per noi è la stessa cosa, noi la percepiamo come la stessa cosa.

Seguite la nostra apposita sezione per sapere altre notizie sulle MMA italiane.

, , ,
Marco DallAcqua

Nato e cresciuto con la passione per la pallacanestro, scopro le MMA con l’incontro tra Brain Stann e Wanderlei Silva. Da li è amore a prima vista. Da quel 2013 seguo le MMA con grande passione, parlando di UFC e MMA italiane attraverso il blog di MMA Talks.

Leggi anche