Elogio di Daniel Cormier, l’atleta di MMA che più di chiunque altro ha dominato questa prima parte di 2018 con due performance strabilianti all’interno dell’ottagono.

Il 7 luglio 2018 Daniel “DC” Cormier ha scritto la storia dopo aver messo KO Stipe Miocic e vinto il titolo dei pesi massimi UFC. In maniera del tutto ufficiosa, chi detiene la cintura dei massimi in qualsiasi sport da combattimento guadagna anche la nomea di “uomo più pericoloso del mondo”.

L’uomo più pericoloso del mondo in un momento di relax al mareIl percorso che ha portato Cormier a diventare the baddest man on the Planet inizia quando il nativo della Luisiana aveva sette anni. Il Giorno del Ringraziamento, in assoluto la festa più sentita dagli americani, il padre di Cormier viene ucciso dal suocero. Il giovane DC capisce da quel giorno la sua vita non sarà più la stessa. Daniel trova come sfogo il wrestling e da lì inizia a macinare incontri su incontri e vittorie su vittorie.

La seconda tappa del percorso avviene nel’anno 2000, quando DC non riesce a diventare “All American” per un solo match. Riuscirà a raggiungere le finali l’anno successivo, ma la vittoria gli sfuggirà di mano. Dovrà accontentarsi di un secondo posto.

Altra data da tenere a mente: 14 giugno 2003. DC e la sua fidanzata di allora, insieme alla loro figlia, sono coinvolti in un incidente d’auto. La bambina non sopravvive allo scontro. La vita mette Cormier davanti a una nuova sfida e nel 2004 DC partecipa alle olimpiadi. Il podio gli sfugge per un soffio e otterrà solamente un quarto posto. Nel 2008 Cormier è nominato capitano del team USA di wrestling, ma si deve ritirare dalle competizioni per via di problemi ai reni causati dal taglio del peso.

Sconfitto, ma non vinto, DC si dedica alle arti marziali miste ed entra nella palestra che diventerà la sua seconda casa, l’American Kickboxing Academy. Lì incontrerà quello che in breve tempo DC definirà “suo fratello di sangue”: Cain Velasquez. L’ascesa nelle MMA è costellata solo da successi. In soli tre anni DC vince la cintura dei pesi massimi della defunta Strikeforce. Non solo vince, ma sembra anche farlo con facilità, sfruttando quel background di wrestling che gli fa dominare gli avversari.

DC e Velasquez per poco non coronano il sogno di essere in contemporanea campioni dei pesi massimi delle rispettive organizzazioni.

Daniel Cormier e Cain Velasquez

Dopo l’acquisizione della Strikeforce da parte della UFC, Cormier entra a far parte del roster attivo della Ultimate Fighting Championship. Per non fare un torto all’amico, DC sceglie di scendere di categoria e combattere a 93 chilogrammi, nonostante i problemi avuti in passato e l’età avanzi. Il cambio di categoria lo porta a lottare per il titolo dei pesi massimi-leggeri e a incontrare la sua “nemesi”: Jon Jones.

Servirebbe un altro articolo come questo per decantare tutte le virtù all’interno della gabbia di “Bones” e per cercare di rendere l’idea dell’epicità che si respirava prima di quella sfida. Quella sensazione di essere l’eterno secondo arrivato, però, torna a far capolino nella vita di DC, che perderà l’incontro per decisione unanime. Nella conferenza stampa post evento, tutte le emozioni e le sconfitte di una vita tornano a galla e DC scoppia in un pianto liberatorio, mettendo a nudo la sua fragilità come essere umano.

Se c’è una cosa che il nativo della Luisiana ha imparato dalla vita, è il non arrendersi e ritentare fino a quando non si ottengono i risultati sperati. Ad aprile del 2015, Jon Jones viene spogliato del titolo per via di faccende giudiziarie extra-sportive. A maggio, DC sconfigge Anthony Johnson e vince l’alloro della categoria delle 205 libbre. Il pubblico, però, volta le spalle a Cormier e non lo riconosce come “vero” campione dei massimi-leggeri.

Una macchia sporca il record altrimenti immacolato di Cormier e il fighter americano ha tutta l’intenzione di vendicare l’unica sconfitta subita in carriera. Dovrà attendere due anni e mezzo prima di poter incontrare di nuovo Jon Jones nell’ottagono. La trama del loro secondo incontro, però, non è molto diversa rispetto al primo, anzi, questa volta va pure peggio: il “bad boy”Jones mette KO con un calcio alla testa il “bravo ragazzo” Cormier e si prende gli applausi del pubblico.

Le luci della ribalta si spengono all’improvviso per Jon Jones dopo che risulterà positivo a un test antidoping per la seconda volta in carriera. Il risultato della seconda sfida tra “Bones” e DC viene trasformato in No Contest. L’incontro è come se non si fosse mai tenuto e quindi la cintura torna a Cormier.

Dopo aver sconfitto tutti i principali contendenti al titolo, a DC viene concessa l’opportunità di affrontare il peso massimo con più difese della cintura nella storia della UFC, Stipe Miocic. Il resto è storia. Dopo un inizio sofferto, Cormier mette a dormire Miocic e conquista la vetta del mondo. La sfida con la vita l’aveva già vinta da tempo.

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Tudor Leonte

Alla perenne rincorsa del tesserino da giornalista pubblicista, ho scritto di MMA per alcune testate giornalistiche italiane e altri siti del settore. Al momento collaboro con Sherdog.com. Scrivo cose, intervisto gente, mi diverto.

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