Venkon Fight Night 2, report della serata di arti marziali miste che si è tenuta a Trezzo sull’Adda la sera del 21 gennaio.

Andiamo a vedere nel dettaglio com’è andata la sfida Italia contro il Resto del Mondo andata in scena al Venkon Fight Night 2.

La serata non inizia nei migliore dei modi per la rappresentanza del Bel Paese. Nel primo incontro, Giuseppe Ruotolo subisce la maggiore esperienza nel jiu jitsu dell’avversario, che chiude una Rear Naked Choke al primo round.

Nemmeno il tempo di riuscire a realizzare cos’è successo che iniziano a suonare nell’arena le note de L’estasi dell’oro ad accompagnare l’ingresso dell’americano Mark Trader. Se l’intento dell’americano era quello rendere un omaggio all’Italia tramite la musica del maestro Morricone, l’operazione è riuscita. Mattia Galbiati, però, non è stato da meno, con quella If I had a heart capace di toccare le corde del cuore, contornata dalla solita entrata in gabbia scenografica. Spettacolo già da prima che fosse chiusa la porta della gabbia.

Una volta che l’arbitro ha dato il via all’incontro, una girandola di emozioni hanno portato Mattia Galbiati a portare a casa un incontro partito in salita, in cui l’americano ha fatto sudare sette camice all’atleta nostrano prima di cedere per un arm triangle. Tentativi di sottomissione, scambi pesanti in piedi, cuore e determinazione hanno fatto sì che quest’incontro sia stato premiato come “Fight of the Night”. Rimandata a data da destinarsi l’iniziale strategia di Molon Labe: “entro, proietto e finalizzo“.

Nell’incontro successivo in scaletta, Leon Aliu impressiona in positivo per la freddezza dimostrata e la capacità di capitalizzare gli errori degli avversari. All’atleta di origine albanesi è bastata un solo colpo poco convinto da parte dell’avversario per spostare l’incontro a terra, dove poco dopo trova il collo dell’avversario che chiude in una ghigliottina. Il tempo di aggiustare la posizione per completare la sottomissione e la pratica Chase Gamble è archiviata. All’orizzonte di Aliu ora si staglia Pietro Penini per una sfida che promette scintille.

In ogni evento di MMA che si rispetti, arriva sempre l’incontro in cui bisogna anche fare i conti con la matematica. Mircea contro Weibel è finito ai punti, dopo un primo round finito a favore dello svizzero (10-9), una seconda ripresa per il moldavo (10-9) e un terzo finito pari (9-9), viziato da un punto detratto dall’arbitro a Mircea per essersi aggrappato, più volte, alla gabbia. Giusta l’ammonizione, anche se il team del moldavo l’ha digerita poco.

Il co-main event del Venkon Fight Night 2 prevedeva il ritorno in gabbia di Alessandro Botti. L’atleta brianzolo ha tenuto fede al suo soprannome e ha messo in mostra tutta la cattiveria agonistica accumulata in questi mesi di stop forzato. Un ground and pound micidiale ha annullato una nera di brazilian jiu jitsu come Derrick Kennington. Il match, di fatto, è finito alla prima ripresa, con l’americano che a fatica è arrivato all’angolo. All’inizio della seconda ripresa l’atleta statunitense ha sparato le ultime cartucce rimaste, dimostrando un gran cuore, ma l’epilogo era già scritto e non ha potuto fare altro che battere per la Rear Naked Choke di Botti.

Main event che ha lasciato i presenti con l’amaro in bocca. Leonardo Damiani si è giocato le sue carte, ma John Maguire ha fatto valere la sua maggiore esperienza e ha chiuso l’incontro con un’astuta ghigliottina. A “Cucciolotto” il merito di accettare con poco preavviso un incontro proibitivo e di aver salvato il main event.

Lo score finale ha segnato sul tabellone tre vittorie per l’Italia di fronte a due sconfitte e un pareggio. Se i conti sono esatti, il Bel Paese ha vinto la sfida contro il Resto del Mondo. Inoltre, i nostri sono riusciti a svettare qualsiasi tentativo di omicidio da parte degli avversari americani, in riferimento al “simpatico” hashtag murder in Milan lanciato dagli statunitensi.

Di fronte a questo risultato (e alle recenti notizie), la sensazione che il livello delle MMA italiane si sia alzato è confermata. Ora più che mai, però, non bisogna adagiarsi sugli allori, ma lavorare per portare il movimento a fare un passo successivo nel lungo cammino che questo sport ha ancora davanti a sé per affermarsi anche dalle nostre parti.

Buona prova dimostrata anche dagli organizzatori, a cui vanno fatti i complimenti per aver posto rimedio nel corso della serata ad alcune défaillances, tra cui alcune incertezze dell’annunciatore e col timer. Questi piccoli errori (perdonabili a chi è, ricordiamolo, alla seconda esperienza come organizzatore) non hanno scalfito la godibilità dell’evento e, per lo più, ora della main card erano stati risolti. Nelle ore successive all’evento è arrivata anche la conferma dei controlli antidoping NADO Italia, sintomo che sempre più promoter iniziano a darsi da fare per dare un’immagine pulita di questo sport. Nel complesso, Venkon Fight Night 2 è stata una serata con incontri di ottimo livello, spettacolari al punto giusto, il cui merito della buona riuscita va a Luca Panseri.

Piccola nota personale a margine di questo report, sono riuscito a stringere la mano alla persona che mi ha fatto conoscere questo sport: Alessio “Legionarius” Sakara. Per l’emozione mi sono dimenticato cosa gli volevo dire.

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Tudor Leonte

Alla perenne rincorsa del tesserino da giornalista pubblicista, ho scritto di MMA per alcune testate giornalistiche italiane e altri siti del settore. Al momento collaboro con Sherdog.com. Scrivo cose, intervisto gente, mi diverto.

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