Il primo pay-per-view dell’anno targato UFC ha regalato una main card tutto sommato decisamente piacevole, in cui però non sono mancati i soliti alti e bassi, che noi abbiamo raccolto nella nostra consueta rubrica con le pagelle di UFC 220.

Rob Font b. Thomas Almeida per TKO a 2:24 del R2

Rob Font 7,5: forte del pubblico di casa è riuscito a sfoderare una prestazione invidiabile. La grande precisione e tempistica dei colpi sono stati la chiave della sua vittoria, per tutto il match ha martellato il volto di Almeida con il suo jab, soffrendo anche a tratti l’esplosività del brasiliano nel primo round ma senza mai dare apparenti segni di difficoltà. Fino a quando nel secondo round ha incrociato perfettamente un destro, mettendo al tappeto l’avversario, seguito poi da un high kick che ha spento definitivamente Almeida. Per lui adesso si aprono le porte della top 10 in una divisione ricchissima di talento e potenziali accoppiamenti.

Thomas Almeida 4,5: dopo un discreto primo round in cui ha dato sfoggio a tratti della sua ottima muay thai è letteralmente crollato nel secondo. Il suo striking è di livello e anche molto creativo ma non sembra essere supprotato da un’adeguata resistenza ai colpi, ha dato infatti ampi segnali di mal digerire colpi al volto fin dai primi scambi. Nonostante tre sconfitte negli ultimi quattro match non è a rischio il suo posto, anche perché ha palesato si dei grossi limiti ma per un fighter giovane e talentuoso le occasioni per migliorare e dimostrare il proprio valore non mancheranno.

Gian Villante b. Francimar Barroso per split decision

Gian Villante 5,5: match brutto alla fine a spuntarla è giustamente lui. Si è fatto preferire per larghi tratti dell’incontro grazie ad una maggiore pressione e un maggior controllo dell’ottagono. Per il resto niente di esaltante, qualche colpo potente e alcuni pugni ben incassati ma prestazione tutt’altro che impressionante. Nonostante sia il numero 15 di una divisione poco profonda e qualitativa come i massimi leggeri per scalare il ranking ci vuole ben altro.

Francimar Barroso 4: ennesima sconfitta ed ennesimo noioso match offerto dal brasiliano. Come in tante altre prestazioni non ha fatto vedere niente di rilevante, in generale non vedo in lui qualità tali per competere a questi livelli. Per un fighter che non finalizza un avversario dal lontano 2013 non vedo alcun futuro in questa promotion.

Calvin Kattar b. Shane Burgos per TKO a 0:32 del R3

Calvin Kattar 7: bella vittoria contro un avversario difficile. Uno uso del jab fantastico gli ha consentito di vincere il primo round, quando invece nel secondo Burgos è uscito alla distanza con colpi pesanti non si è mai scomposto. Proprio quando infatti il match sembrava avere preso una brutta piega, è rimasto fedele al suo gameplan, fino a sorprendere Burgos con una combinazione bellissima che non ha lasciato scampo all’avversario. Prestazione convincente, per entrare nel ranking dei piuma probabilmente gli manca ancora almeno un’altra vittoria ma Sean Shelby si è sicuramente segnato il suo nome.

Shane Burgos 5,5: sconfitta inaspettata la sua e striscia vincente fermatasi probabilmente ad un passo dalla top 15 di categoria. È finito vittima di uno striker dimostratosi più preciso di lui durante il match. Dopo un primo round difficile sembrava aver trovato le contromisure al jab di Kattar, ma probabilmente proprio questo comeback nel secondo round l’ha spinto a essere troppo arrembante all’inizio del terzo finendo così vittima dei colpi del beniamino di casa, rimediando così la prima sconfitta in carriera. Il talento non gli manca e avrà certamente modo di arrivare in alto in futuro.

Daniel Cormier b. Volkan Oezdemir per TKO a 2:00 del R2

Daniel Cormier 8,5: ha surclassato lo sfidante in ogni modo possibile. Prima nella striking, che avrebbe dovuto essere il punto di forza dello svizzero, impartendo una lezione di boxe e poi dando vita alla consueta dimostrazione di essere il miglior wrestler dell’intera UFC. La superiorità dimostrata nella lotta è stata imbarazzante, Oezdemir già dopo il primo round sembrava distrutto, come se si fosse reso conto di non poter opporsi in nessun modo alla superiorità di DC. Ha ripulito completamente la divisione sbarazzandosi anche dell’ultimo contendente credibile rimasto. L’unica opzione alla finestra è un rematch con Gustaffson, unico ad averlo messo in difficoltà senza poi incappare nell’antidoping. Può piacere o no ma è innegabile che sia uno dei più grandi di sempre.

Volkan Oezdemir 4: non era semplicemente al livello del suo avversario. Dominato e quasi umiliato in ogni aspetto della contesa, non ha saputo trovare alcuna soluzione allo strapotere di Cormier, che lo ha distrutto mentalmente e fisicamente. Esce dal match titolato fortemente ridimensionato. In una divisone statica come quella dei massimi leggeri può ancora dire la sua, ma dubito possa arrivare ad avere un’altra chance titolata.

Stipe Miocic b. Francis Ngannou per decisione unanime

Stipe Miocic 9: magistrale. Domina e doma letteralmente Ngannou per 5 round impartendogli una sonora lezione di timing, footwork e wrestling. Gameplan perfetti e un’impressionante intelligenza tattica, unite alle doti tecniche fanno di lui un campione pressoché imbattibile. Ha riscritto la storia e, al momento, è senza dubbio il più grande peso massimo della storia della promotion. L’unico incontro credibile è un rematch con Werdum, che nel primo match più che essere stato battuto si è suicidato lui stesso, e che rimane sempre un fighter veramente complicato da affrontare, ma battere questo Miocic sembra un’impresa titanica.

Francis Ngannou 4,5: vale lo stesso discorso per Oezdemir ma a lui va dato il merito di aver resistito fino alla fine. Le qualità per raggiungere la cintura in futuro lui sembra averle, semplicemente era ancora troppo acerbo per poter impensierire un fighter completo come il pompiere di Cleveland. Nella pochezza ella divisone pesi massimi può comunque battere praticamente chiunque già così, se saprà lavorare e colmare le proprie evidenti lacune a terra, nella lotta e nel cardio, viste le doti naturali che ha, la cintura prima o poi sarà sicuramente sua.

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Andrea Brenna

Studente di Scienze umanistiche per la comunicazione e grande appassionato di sport, scopro le MMA solamente un paio di anni fa ma è stato subito amore a prima vista.

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