Ross Houston prima di CW 98, evento in cui sfiderà Stefano Paternò per il titolo pesi welter Cage Warriors il prossimo 20 ottobre.

Lo scozzese Houston (7-0) sfiderà Stefano Paternò (12-2) a Cage Warriors 98. “The Hitman” si è guadagnato la chance titolata sconfiggendo per sottomissione Nathan Jones durante CW 95, collezionando la quinta vittoria nella prestigiosa promotion britannica. Nello stesso evento Stefano Paternò ha messo KO Mehrdad Janzemini. L’atleta meneghino ha conquistato il titolo dei pesi welter e si è portato a sette vittorie prima del limite negli ultimi 8 incontri, striscia interrotta solo dal pareggio contro Giorgio Pietrini.

Avete combattuto entrambi l’ultimo match nello stesso evento. Avendola visto dal vivo, che impressione il suo ultimo match?

Ha fatto un ottimo match e si è portato a casa la cintura. Io sono un animale completamente diverso rispetto al suo ultimo avversario. Combatteremo per il titolo del mondo Cage Warriors, lui è il campione per cui è chiaro che siamo entrambi ottimi fighter, ma io sono semplicemente migliore. Sono al massimo della forma. Il training camp è stato il migliore di sempre, i miei sparring partner sono atleti UFC. Il mio corpo è pronto e la mia testa ancora di più. Sono pronto a prendermi la cintura.

Proprio nell’intervista dopo il tuo incontro hai detto che Paternò non meritava la chance titolata, riferendoti a lui come “a random italian guy” (un italiano a caso). Ti ha fatto cambiare idea vederlo vincere il match?

Siete tutti arrabbiati per questa frase (ride). Ho detto quelle cose perché avevo quattro vittorie in CW, sentivo di meritarmi quella chance titolata, che, invece, è stata concessa a lui. Paternò non aveva mai combattuto qui e non lo avevo nemmeno mai sentito nominare prima. Avevo chiesto di combattere per il titolo, mi hanno detto che prima avrei dovuto battere Jones, l’ho fatto. Lui ha vinto la cintura quella sera ed ora tocca a noi due scontrarci.

Paternò oltre ad essere il campione, ha un record importante e una striscia di vittorie di assoluto livello. In più il titolo Cage Warriors è uno dei più importanti d’Europa e per un abitante del Regno Unito immagino abbia ancor di più un sapore speciale. Senti maggiore pressione per quello che sulla carta è il match più difficile della tua carriera?

Saranno il match e l’avversario più importanti della mia carriera. Ma è esattamente quello che volevo. Per me è una cosa naturale, voglio che ogni incontro sia più difficile di quello precedente. Io cerco sempre di alzare sempre l’asticella. Sono imbattuto, 7-0, non so perdere. E sento che in questi match non sono ancora riuscito a usare nemmeno la metà del mio potenziale. Spero che Paternò possa spingermi oltre, così potrò capire anche io, oltre a tutti voi, di cosa sono capace.

Una delle caratteristiche di Paternò, di cui ne fa un vero e proprio vanto, è quello di non tagliare il peso, mentre tu perdi molti kg per rientrare nella categoria. Lui ha rimarcato spesso questa differenza di approccio tra voi due. Qual è il tuo pensiero a riguardo?

Ad essere onesto credo che servano più regole sul taglio del peso, per renderlo più sicuro. Ma per come sono le cose ora hai un grande vantaggio fisico tagliando il peso. Sicuramente è vero che io taglio parecchio. Penso che Paternò scoprirà cosa vuol dire questo sabato e scenderà nei pesi leggeri dopo questo match.

Ho anche combattuto più volte contro welter più grossi di me, sono sempre più forte fisicamente di tutti loro in ogni mio incontro. Io sono più forte, lo sono anche mentalmente, con il passare del tempo questo inizierà ad avere effetto su Paternò, nella sua testa ancora più che nel corpo. Fino al punto in cui mollerà.

Nelle poche dichiarazioni che Paternò ha rilasciato prima del match, oltre che per il taglio del peso, ha detto di sentirsi diverso da te anche per un altro aspetto. Tu sei un amante del trash talk mentre lui è totalmente contrario. La tua risposta anche rispetto a questo?

Non mi sento un trash talker. Semplicemente questo è un combattimento. Due animali chiusi in una gabbia. Non vedo come lo spirito marziale c’entri con tutto questo. Si tratta di uccidere od essere uccisi. Purtroppo per Stefano è sulla mia strada sul titolo, ma non ho alcun problema con lui, sono sicuro che è un bravo ragazzo, gli stringerò la mano. Soltanto non mi spaventa in nessun modo.

Eppure Paternò ha otto finalizzazioni su dodici vittorie in carriera, di cui otto KO. Le sue mani pesanti potrebbero essere un problema per te?

Non mi preoccupa per nulla, nella maniera più assoluta. Se vorrò scambieremo in piedi senza alcun problema, se deciderò di andare a terra lo faremo. Sono sicuro di me stesso, ho buone sensazioni. Sento che è arrivato il mio momento.

Il mio punto di forza è la mia testa. Molti atleti sono dei fenomeni in allenamento ma poi nella gabbia sentono la pressione e non riescono ad esprimersi a quei livelli. Per me è il contrario, più è importante il palcoscenico e più le mie prestazioni migliorano. Posso scambiare in piedi per poi costringerti a portare il match a terrà e sottometterti, mi sento pronto in tutti gli aspetti. Lui ha un ottimo atletismo ma io sono migliore anche in quel campo. L’ho studiato e ha dei punti deboli che metterò in mostra sabato. Sarà una brutta notte per lui.

Per concludere mancano solo la tua previsione su come finirà il match e, se vuoi, un ultimo messaggio a Stefano Paternò.

Gli metterò pressione sin dal primo round, non gli piacerà, si troverà a disagio in piedi, a parete o a terra, dovunque andrà il combattimento. Alla fine del primo round tornerà al suo angolo sconsolato, ne avrà avuto abbastanza. E nel secondo round finirò il match.

Stefano so che sei un bravo ragazzo, ma sfortunatamente hai la mia cintura ed è arrivato il mio momento. Sabato a vincere sarò io e diventerò il nuovo campione Cage Warriors.

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Andrea Brenna

Studente di Scienze umanistiche per la comunicazione e grande appassionato di sport, scopro le MMA solamente un paio di anni fa ma è stato subito amore a prima vista.

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