Matteo Riccetti prima di Praedator FC 4, peso massimo che sarà impegnato questa sera nel co-man event di Praedator 4 contro Felipe Nicolau dos Santos, subentrato dopo l’iniziale annuncio di Junior Karanta.

“Fudo” (5-2), in questa intervista, si è dimostrato molto motivato e preparato sull’avversario, dimostrandosi molto attento a studiare gli avversari che ha di fronte e anticipandoci un contatto con un importante promotion estera.

Com’è andato il percorso di avvicinamento a questo tuo incontro?

Dovevo combattere a dicembre in una grossa promotion, ma per problemi contrattuali è stato tutto spostato, per questo motivo è stata una preparazione nata da una già avviata, quindi onestamente non sono mai stato così in forma. Il mio corpo ha reagito molto bene, sono riuscito a fare una preparazione ottima anche se ho girato tanto per gli sparring sono riuscito a fare le cose come si deve senza farmi male e sono molto contento. Sono sicuro, è il miglior Matteo di sempre!

Scendere di peso potrebbe essere un’opzione valida per cercare di avere un parco di avversari più vasto?

Per me è poco fattibile, io parto da un peso naturale che è sopra i 120kg. Ho una fisicità molto importante: una volta ho fatto un test e sono arrivato a 100kg ma è stata una tragedia, arrivare per me a quella quota vuol dire smettere di allenarmi e non mangiare. Io ora sono quasi 112, ho perso 10 kg per la preparazione e sono veramente tirato se dovessi togliere altri 17kg vorrebbe dire che il gioco non vale la candela, andrei a rubare una borsa e basta.

Ma questa tua fisicità ti ha creato problemi per il cardio?

È un problema perché devi imparare a gestirti, bruciare la benzina si fa presto. Se fai a tutta 5 minuti puoi avere tutta la preparazione che vuoi ma scoppi, perché non ho un fisico come quello di un 60kg, devi avere un controllo di te stesso maggiore.

Infatti le mie preparazioni sono molto dure perché faccio tantissime riprese, anche perché non gestire bene il cardio influisce sulla tua forza. Non puoi perdere tutta la forza e avere un cardio da maratoneta e viceversa, siamo riusciti secondo me a trovare una chiave importante.

Dopo l’iniziale annuncio di Junior Karanta il tuo avversario è cambiato, sei riuscito a farti un’idea su chi affronterai?

Lui è un brasiliano che sta in Spagna. Conosco delle persone che si allenano lì e mi hanno riferito che è un ex pugile professionista, con oltre 40 match. Non è molto alto e ha uno striking un po’ alla Mark Hunt, con dei colpi anche brutti da vedere che però fanno male; è molto aggressivo e ha diversi match portati in fondo ed è una cosa da tenere in considerazione perché fare 3 riprese da 5 vuol dire che è allenato.

Anche Karanta era aggressivo a livello di pugilato ma non aveva un grosso cardio secondo me, a differenza di dos Santos cambia anche la dimensione fisica soprattutto per l’altezza. Con Karanta avevamo un strategia di rimessa, mentre qui il match dovrò farlo io, senza essere troppo attendista.

Da come parli ti piace molto analizzare punti forti e deboli di un avversario

Sono una persona molto perfezionista nelle cose. È un pregio e  anche un difetto questa cosa. E questo aspetto di me si riflette anche quando studio l’avversario in qualsiasi competizione. Io vengo da una famiglia di sportivi, quindi si è sempre vissuto a casa mia di sport e devi essere preparato anche mentalmente.

Sei reduce da due vittorie consecutive, che step rappresenta questo match nella tua carriera?

Onestamente avevo una grossissima occasione che non si è concretizzata per delle tempistiche su cui non ci siamo trovati d’accordo, ma l’interesse è altissimo. Loro mi stanno tenendo d’occhio e sono interessati. Non dico un match titolato ma mi hanno proposto in incontro di avvicinamento alla cintura. E questo match è l’anello di congiunzione tra ora e una promotion importante. In Italia sicuramente farò il Golden Cage. Poi In Italia o mi portano uno straniero o rifacciamo il match con Cerilli perché per me non avrebbe molto senso.

Ti piacerebbe il rematch con Cerilli…

Sì, certo ovvio. Questo è un tasto molto dolente, perché purtroppo ho avuto problemi nella preparazione ai gomiti  e poi il match è andato in un certo modo. Come atleta sono stato uno dei primi ad essere stato contento quando ha vinto al Cage Warriors e spero vinca anche sabato. A livello personale non mi sta simpatico, ma come atleta ha tutto il mio rispetto: ha fatto sacrifici si è allenato e ha sempre è combattuto e sono il primo che spero che vinca. Io non sono abituato a dire “spero che perda” anche perchè sarebbe importante per tutto il movimento dei pesi massimi in Italia.

Pensi di tenere un ritmo questo ritmo di combattimento oppure provare a fare più incontri?

Spero di aumentare il ritmo, ma non più di tanto. Al massimo 3-4 match se ti vuoi preparare bene per un incontro importante. Ogni preparazione porta dietro piccoli dolori e infortuni e anche scarico mentale, altrimenti diventa troppo stressante, contando 2 mesi e mezzo per prepara un match importante al massimo. Nei massimi diventa impossibile, se vuoi andare a rubare la borsa puoi farne 12 all’anno ma se vuoi essere protagonista la condizione fisica alta e fare match di alto livello al massimo 4. Che poi se si ferma un 60kg in 15 giorni è pronto se succede a me ci metto di più a mettermi in moto.

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Marco DallAcqua

Nato e cresciuto con la passione per la pallacanestro, scopro le MMA con l’incontro tra Brain Stann e Wanderlei Silva. Da li è amore a prima vista. Da quel 2013 seguo le MMA con grande passione, parlando di UFC e MMA italiane attraverso il blog di MMA Talks.

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