Petru Biclea prima di IFC 1, il lottatore di origine moldava si racconta ai nostri microfoni in vista della sfida che lo attende al Teatro Principe di Milano domenica 18 febbraio.

Lavoro, dieta, allenamenti, ripeti. Le giornate di Petru Biclea (4-2) sono scandite dallo stesso ritmo cadenzato: sveglia presto al mattino per andare a lavoro, pausa pranzo in cui corre in palestra, ritorno al lavoro fino alla sera, sessione finale di allenamenti. In tutto questo, va tenuto d’occhio anche il peso corporeo, per non mancare l’appuntamento con la bilancia il giorno prima dell’incontro.

Lavoro dalle sette del mattino fino alle sette di sera in un autolavaggio, che ho si trova per fortuna vicino alla palestra. Nelle due ore di pausa pranzo corro in palestra a fare preparazione atletica. A fine lavoro torno ad allenarmi fino a tarda serata quando rientro a casa. Ogni giorno è così.

La dieta sta andando bene, meglio della precedente che era andata ancora meglio di quella prima e così via. È così che si cresce.

Biclea fa parte di una nuova generazione di fighter con origini non italiane che però vivono in Italia da molto tempo e combattono e si allenano in pianta stabile nel Bel Paese. Il suo paese d’origine è la Repubblica Moldova, dov’è entrato in contatto con gli sport da combattimento, un po’ curiosamente proprio con il brazilian jiu jitsu.

Ho iniziato a fare bjj con un mio amico sotto un volontario americano che insegnava nel mio paesino, era una cintura blu che dava lezioni gratis a chi voleva andare. Questa è stata la prima scuola di bjj in Repubblica Moldova. La lotta libera, invece, per noi è come un gioco, ci sono anche diverse tradizioni locali che ti portano a fare la lotta corpo a corpo. Ho fatto anche un po’ di judo e mi sono appassionato anche ad altro, ho iniziato a fare MMA in Italia perché nel mio paese ancora non erano conosciute, al massimo si faceva sambo.

Sono in Italia dal 2011, vivo stabilmente qui dal 2014. Le MMA mi hanno aiutato a integrarmi.

Petru “Texano” Biclea arriva da una vera e propria guerra in gabbia contro un giovane talentuoso come Luca Panzetta, in un incontro che ha mandato in visibilio il pubblico presente a Venator Kingdom 2 e ha scomodato paragoni con il match tra Don Frye e Takayama

È stato un bel incontro, sono felice. Faccio i complimenti a Luca, che sapevo fosse uno tosto. Mi sono divertito e sono felice che vi siate divertiti anche voi. Non avevo previsto una guerra, ma mi sono adattato a quello che succedeva in gabbia. Sapevo che era bravo di pugilato, ma anche a terra, ha due vittorie per sottomissione. L’importante per me è sempre essere concentrato dentro la gabbia, essere lì presente e vivere il momento.

La strategia ha un ruolo importante per alcuni, per altri no. Anche perché, poi, spesso quello che succede nell’incontro è totalmente diverso da quello che uno si aspetterebbe. Ne sa qualcosa anche Biclea, che in passato ha avuto qualche sorpresa a riguardo.

Non guardo tanto i video dei miei avversari, ogni incontro è diverso. Una volta ho preparato un incontro con un mancino e l’avversario ha combattuto in guardia destra tutto il tempo. Il match è andato diversamente dalla preparazione, anche se ho vinto lo stesso.

La sfida tra Biclea e il suo avversario Francesco Nuzzi si prospetta interessante anche perché i due occupano rispettivamente il numero sette e il numero nove della classifica dei pesi gallo italiani. Le uniche sconfitte in carriera per “Texano” sono arrivate per mano di Yari Orsini e Davide Baneschi, due nella top 3 dei bantam italiani.

Baneschi posso dire che è molto bravo, con Orsini c’è stata una questione con il peso. Ha insistito perché la cerimonia del peso fosse due ore prima del match, sapeva che tagliavo più di lui. Ho chiesto rematch per oltre un anno, ma lui non ha mai accettato. La differenza tra Orsini e Baneschi è grande. Con Baneschi è stato una bella sfida, ho perso per una disattenzione, ma da lì ho imparato molto. In un secondo è cambiato tutto, non devi distrarti neanche per un secondo quando sei in gabbia.

A proposito, ma il soprannome “Texano” da dove arriva?

È un segreto, lo rivelerò solo quando arriverò in cima alle classifiche, al momento giusto.

Domeni 18 febbraio all’angolo di Biclea ci sarà anche un veterano delle MMA italiane, Leonardo Zecchi, che Biclea ha tenuto a ringraziare.

Grazie al mio team Good Fellas con Lorenzo Spoto e Ramon Cavallina e a Leonardo Zecchi che sarà al mio angolo domenica. Ogni tanto ci alleniamo. Tutti i miei compagni di palestra che mi danno una mano, dal trasporto alla parte economica. Vorrei dire i loro nomi uno per uno, ma sono troppi.

francesco nuzzi, ifc 1, Italian Fighting Championship, petru biclea
Tudor Leonte

Alla perenne rincorsa del tesserino da giornalista pubblicista, ho scritto di MMA per alcune testate giornalistiche italiane e altri siti del settore. Al momento collaboro con Sherdog.com. Scrivo cose, intervisto gente, mi diverto.

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