Percy Herrera prima di IFC 3 ci ha raccontato le proprie impressioni sull’incontro di stasera, valido per il titolo dei pesi gallo dell’Italian Fighting Championship. Il peruviano (6-3) affronterà Francesco Nuzzi (5-1) in un incontro sui cinque round che eleggerà il primo campione di categoria.
Entrambi gli atleti arrivano a questo incontro lanciatissimi: Herrera è reduce da quattro vittorie consecutive, l’ultima ottenuta a IFC 2, così come Nuzzi che ha conquistato la title shot nel main event di IFC 1 contro Petru Biclea.
Come ti sei preparato anche alla luce dei 5 round?
Penso di affrontare il mio incontro nella stessa maniera di come ho fatto con gli altri. Ho fiato e dovrò usarlo, nonostante penso che il match non vada oltre il terzo round, però se così non fosse siamo pronti per qualsiasi evenienza.
Come mai pensi che non vada oltre al terzo round?
Perché sono di essere un fighter molto aggressivo sia in piedi sia a terra e lascio nell’ottagono tutto quello che ho.
Hai dichiarato che prima di IFC 2 non conoscevi Nuzzi, hai comunque avuto di modo di vederlo in azione?
Lo conoscevo perché avevo visto un video in cui perdeva il paradenti, il suo primo incontro, ma ho collegato dopo che fosse lui. Avevo visto quel video, poi controllando su Sherdog dopo anni, ho collegato il video alla persona.
Ma hai visto altri suoi incontri o suoi video?
Sinceramente lascio quella parte al mio allenatore, ma in ogni cosa ho preparato qualcosa su di lui: si vedrà il 5 maggio.
Sei un atleta che predilige seguire il gameplan, come fatto a Venezia dove hai sfruttato il tuo allungo oppure sei più istintivo?
Sono uno che si adatta alle situazioni, ma è logico che debba esserci un lavoro dietro, quindi in base a che avrò davanti eseguiamo il piano. In più in Italia penso di essere il più alto della mia categoria…
Sì, effettivamente per la tua altezza sembri di una categoria diversa.
Eh perché se vogliamo fare i pro allora dobbiamo comportarci da pro. Io potrei combattere tranquillamente ai 66 kg e sarei comunque alto eppure faccio i 61.
Ti trovi bene?
Io mi trovo bene ma non è scontato che un domani possa addirittura scendere nei 57. Per me il fatto del peso non è un problema, se dobbiamo fare una cosa la facciamo.
Che tipo di step rappresenta nella tua carriera?
Mi mancano tre step: se vinco la cintura di IFC ho superato il primo gradino, dopo puntiamo all’Europa e sarebbe il secondo step e l’ultimo è l’UFC come tutti quanti.
Pensi che sia questo l’incontro con Nuzzi sia tra i migliori gallo in Italia oppure hai altri avversari che ti piacerebbe affrontare in Italia?
Io ho già in programma italiano il 30 giugno con un fighter molto alto nel ranking italiano, ma è il suo nome è ancora una sorpresa. Non è stato annunciato ma abbiamo tutto in mano ed praticamente è confermato.
Speri di fare il salto combattendo anche all’estero…
Quello si però come dico sempre, io combatto all’estero, Vengo dal Perù e tutti i miei match sono all’estero.
Quindi ti senti più peruviano che italiano?
Io sono made in Perù, sono arrivato qua quando avevo 18 anni.
Ma te la cavi bene con l’italiano…
Grazie. Me la cavo bene con le lingue parlo spagnolo, portoghese, inglese e italiano.
E questo ti può aiutare anche per una carriera all’estero?
Assolutamente, basti solo vedere il mio angolo: il mio maestro di Venezia mi parla praticamente in dialetto, per la mia parte a terra c’è un maestro brasiliano che è venuto a darci una mano e mi parla in portoghese.
In un tuo video abbiamo tutti visto che hai parlato di Nuzzi dicendogli di non fare la fine di Gionata Gensini.
Perché scherzando, le persone che sono venute a sostenermi si sono lamentate con me chiedendomi il rimborso del biglietto perché il match è finito dopo due minuti (ride).
Noi, oltre ad essere atleti, siamo artisti e showman dobbiamo offrire anche dello spettacolo in modo tale da promuovere le arti marziali e far si che le persone vengano a vederci. Più bello è l’incontro, maggiormente le persone si interessano a questo sport.
Crediti immagine di copertina: Fabio Barbieri Photography