Ci saranno i controlli antidoping?
Uno degli argomenti caldi dell’autunno passato è stato l’introduzione dei controlli antidoping nel mondo delle MMA italiane, controlli voluti con insistenza da Alex Dandi stesso e da Frank Merenda. Da come se ne parlava, sembrava l’alba di una nuova era, con la possibilità di avere un’immagine di questo sport più pulita anche in Italia. Alex Dandi, in un’intervista rilasciata a Marco Dall’Acqua di 4once, aveva spiegato l’iter che ogni evento italiano avrebbe dovuto seguire per accedere a questi controlli:
Il patrocinio con FIGMMA garantirebbe, in via del tutto teorica, già di per sé, di avere i controlli antidoping. […] NADO quando si muove, ha un listino prezzi; noi abbiamo messo a disposizione un budget a FIGMMA ed era la prima volta che FIGMMA si trovava nella situazione in cui un promoter metteva direttamente i soldi per avere più controlli antidoping. […] Testare 12 atleti ha un costo rilevante. Anche se non si testano 12 atleti, noi ci accontenteremo di 2-4 fighter per evento, perché sarà comunque random e quindi tutti gli atleti devono essere pronti.
Lo scenario dei controlli antidoping, però, si è arricchito di un ulteriore elemento quando Luca Panseri, organizzatore dell’evento Venkon Fight Night, è riuscito a ottenere i controlli antidoping NADO senza passare da FIGMMA e senza sborsare nemmeno un euro.
Nei primi due eventi IFC la presenza degli ispettori NADO non è stata rilevata. I lottatori in card hanno firmato una liberatori in cui erano stati avvisati della potenziale presenza degli ispettori, che però non si è mai concretizzata. Va fatto notare che nel 2018, su 15 eventi di MMA professionistiche registrati sul nostro calendario (e ammettiamo che qualcuno potrebbe essere sfuggito all’attenzione delle stampa), soltanto uno ha visto la presenza dei controlli antidoping. Il dato finale è che in quattro mesi, soltanto il 6% degli eventi italiani ha avuto dei controlli effettivi, tutti gli altri, molti dei quali sono patrocinati FIGMMA, si sono fermati all’eventualità di questi controlli.
Siamo tornati alla situazione presentata da Dandi nell’intervista a 4once (che vi invitiamo a leggere in versione integrale):
Questo nella pratica si traduce in controlli sporadici o assenti, soprattutto in sport minori come le MMA. C’erano stati controlli antidoping in gare dilettanti, ma erano molto sporadici, 2-3-4-5 atleti in cinque anni. Se organizzi un evento che sia pro o dilettanti avere un controllo random di qualche atleta in cinque anni non è proprio una garanzia.