Francesco Moricca prima di IFC 1, le parole dell’atleta milanese in vista della sfida che lo attende il 18 febbraio al Teatro Principe di Milano.
Francesco Moricca (2-1) a dispetto di quello che potrebbe far pensare il suo record, ha accumulato in questi anni molta esperienza negli sport da combattimento. Con l’esperienza, poi, è arrivata anche la maturità, come atleta e come persona, e anche la saggezza.
Ho iniziato con le MMA in una palestra aperta dietro casa mia, dopo sei mesi ho fatto il debutto da semipro. Sono andato bene per i primi match e questo mi ha fatto bruciare le tappe. Al passaggio al professionismo, tutte le lacune che avevo mi hanno presentato il conto. Ho fatto un passo indietro, ho avuto delle divergenze con i miei primi maestri e ci siamo separati. Ho iniziato a intraprendere la mia carriera insieme a mio cognato Ermes Di Francesca, con cui ho aperto una palestra Buccinasco e ho cambiato disciplina. Sono andato bene anche nel K1, ho fatto 16/17 match da professionista, ne ho persi due con atleti molto più esperti di me. Uno di loro è Raymond Daniels, l’altro è Fabio Di Marco. Non mi sono mai tirato indietro, a volte anche sbagliando. La mia fortuna è stata anche mio cognato che ha iniziato a tutelarmi e a mettermi un freno dicendomi di fare i match, sì, ma al momento giusto. Da quando ho sposato questa politica, sono cresciuto tanto.
Il match con Daniels (al Bellator Kickboxing di Torino del 2016, nda) era lo stesso anno in cui sono passato al professionismo nel K1. Ho scalato la classifica dei 72 kg in sette mesi, mi hanno proposto l’incontro nei 77 kg. Io avevo questa testa “da fighter”, che tante volte ti fa tirare la zappa sui piedi, non ho esitato a dire di “sì, voglio farlo”, ma forse avrei dovuto aspettare. Oggi ho la maturità per capire determinate cose, da ragazzino sei un cerino: basta sfregarti e ti accendi. Grazie anche al mio management Superbia che ha preso a cuore la mia carriera sportiva e cerca di tutelarmi facendomi fare i match giusti al momento giusto.
Un atleta così portato per gli sport da combattimento non poteva passare inosservato, tanto che viene messo sotto contratto dal Superbia Management. Per Moricca, oltre che di una soddisfazione professionale, si è trattato anche di una soddisfazione personale, che l’ha portato a essere uno dei protagonisti di un videoclip da più di 20 milioni di visualizzazioni su Youtube.
Sono cresciuto con Gue Pequeno, Marracash, Jake la Furia e tutta la Dogo Gang. Quando è venuto un giorno Jake La Furia a propormi la collaborazione, per me era come un sogno ad occhi aperti, sembravo una ragazzina innamorata. È stata un’esperienza fantastica. Mi vengono i brividi a parlarne, mi ricordo quando è entrato nel bar di mio padre e tutti i clienti si sono girati per capire chi fosse entrato. Erano tutti curiosi del perché un personaggio così di spicco mi cercasse, io ero stragasato. È stato fantastico.
Molti successi, ottimi risultati, e tante esperienze, alcune anche negative. Una di queste è arrivata proprio in occasione dell’ultimo match che ha visto protagonista Moricca, a The Golden Cage, dove comunque l’atleta milanese è riuscito a portare a casa la vittoria.
Ho avuto brutte esperienze in passato con il taglio del peso. Sono sempre stato un mangione. Prima del mio ultimo incontro di MMA al Golden Cage, ho fatto il reintegro dopo il peso mangiando come se fossi indemoniato. Il giorno dopo pesavo 6 kg in più e continuavo a mangiare. Sono stato male una prima volta, ma ho continuato a mangiare. Prima di entrare in gabbia, sono corso in bagno perché la situazione non migliorava. Ho fatto il match e stavo malissimo, ho fatto l’intervista e subito dopo sono tornato a vomitare. Il mio avversario pressava molto a parete, non vi dico come mi calavano le forze quando mi schiacciava lo stomaco. Non volevo buttare via tutti gli allenamenti che avevo fatto e ho tenuto duro, ma dopo il primo round volevo mollare. Da quel giorno in poi mi sono disintossicato dal cibo, mangio quanto la mia fidanzata. A volte mangia più lei (ride). Sicuramente non sono più forte come quando pesavo 78-80 kg, però per il mio peso sono forte abbastanza, non ho problemi da quel punto di vista.
Il 18 febbraio, invece, avrà davanti un giovane di belle speranze, Eduardo Barreda.
Ho visto veramente poco di suo, un paio di match non recenti. La mia strategia è fare il mio match, mi sono allenato molto nella lotta a terra alla Milanimal. Più di quello che ho fatto non potevo fare. Studiare la strategia si può fare quando si ha a che fare con degli atleti più navigati, io e il mio avversario siamo ancora agli inizi. La strategia di solito è affidata a mio cognato Ermes.
Quando arriva il momento di lasciare un messaggio per l’avversario, gli atleti di solito o si abbandonano al trashtalking oppure si trincerano dietro a un muro di perbenismo, invocando il rispetto. Moricca sceglie la terza strada, la sua, quella dell’atleta professionista che nell’incontro vede un’occasione per mettersi in mostra, ma niente di diverso da un normale lavoro.
Ci sono tanti atleti che pensano di intimorire l’avversario, questo per me è uno sport e un lavoro, non ho niente contro l’avversario. A me interessa fare la miglior prestazione possibile, poi c’è sempre un vincitore e un perdente. Oggi ho una maturità tale per andare oltre queste cose. Questa per me è una grande passione, sono grato agli avversari perché mi danno la possibilità di esprimermi. Il giorno del match per me è un regalo.
Quando combatto penso sempre al pubblico, se dovessi vincere, ma sapendo di non aver regalato niente al pubblico, è come se non avessi vinto. Per me è molto importante esprimere spettacolo. È il giorno dell’esame per me e voglio esprimere il meglio di quello che ho fatto durante la preparazione. Ringrazio tutte le persone che mi seguono, penso che a Milano saranno in tante. Grazie a Milanimal, Fitsquare e Superbia Management. Vi prego di essere in tanti quella sera perché io darò tutto me stesso.
Crediti immagine di copertina: Wagner Mela