Mattia Schiavolin prima di Venator 4, ci parla del suo prossimo incontro con Jonas Billstein (19-5) di questo fine settimana.

Il match sarà valido per il titolo dei pesi medi Venator, cintura che Mattia Schiavolin (15-2-2) ha già vinto a Venator 1 per poi perderla, in un match che l’ha visto dominare per lunghi tratti, a Venator 2 contro l’ex UFC Luke Barnatt.

Dove hai preparato il tuo incontro?

Ho preparato il match nel mio team, il Khalid Fight Team, ma ogni tanto mi sono allenato con i ragazzi del Gloria Fight Team (team nel quale tra gli altri ci sono Alessio Di Chirico e Carlo Pedersoli Jr n.d.r.), però per la maggior parte del tempo ero a Cecina.

Che sensazioni hai avuto al tuo primo match dopo il ritorno a Padova, dopo i tuoi due infortuni?

Positive, ho testato il mio fisico e la mia mente e mi sono sentito bene. Ho avuto un bel riscontro.

Quindi, quello di Padova era più un un test per questo incontro a Venator.

No, quello era un incontro di rientro da fare. Non era un incontro facile, poi è andata come è andata, ma non era semplicissimo. Però non ho fatto quell’incontro per preparare questo a Venator.

Pensi che questo sia il momento giusto per un match di questo tipo a Venator 4, oppure preferivi avere più tempo?

No, sono pronto!

Non hai alcun dubbio a riguardo?

Nessun dubbio, meno di zero!

E ritornare a Venator, dopo quello che hai fatto in quella promotion, che sensazioni ti da?

È una grande opportunità per me. Sono felice di tornare in Italia a Venator che ritengo sia la promotion più importante e sono sicuro che farò bene come ho fatto in passato.

Parlando del tuo avversario, Billstein, pensi si sposi bene con le tue caratteristiche oppure ci sono delle cose che potrebbero metterti in particolare difficoltà?

Beh, come avversario qualsiasi cosa penso possa mettermi in difficoltà; è un avversario solido e tenace, ma mi sento preparato in tutto e quindi mi aspetto un bel incontro.

Dopo il tuo incontro al Superior hai subito due grossi infortuni, però so che nonostante tutto hai continuato ad allenarti.

Si, ma io non ha mai smesso di allenarmi anche da infortunato, certo mi allenavo su quello che potevo ma non ho mai pensato un secondo di abbandonare.

E questa cosa come la spiegheresti a qualcuno che ha avuto un infortunio del genere?

Io posso consigliare di non di abbattersi, di non pensare che si stia perdendo tempo e che non possa tornare come prima. Uno può benissimo allenarsi in altre cose che poi serviranno e ti permetteranno di combattere in modo diverso; può essere un opportunità più che un ostacolo.

Quindi ti senti maturato a livello tecnico e mentale.

Certamente!

Che tipo di step rappresenta questo incontro nella tua carriera?

Per me questo è un match nel quale potrò confrontarmi con un avversario di livello internazionale; è una bella prova e poi quello che verrà lo deciderò strada facendo. È un incontro che mi riporta a proseguire quella strada che percorrevo quando combattevo con avversari di grande livello.

E come reagisci ad una palazzetto pieno di gente che, giocando in casa, potrebbe tifare per te?

Quando sei in gabbia non penso al tifo, è ovvio che fa piacere combattere un posti dove sei tifato, visto che ho combattuto spesso fuori casa. Però la verità che quando combatto mi estraneo, è un mio momento, è una cosa mia e di chi mi è stato vicino durante il camp.

Quindi quando sali nell’ottagono ti estranei da tutto…

Quando salgo nell’ottagono è un mio momento di vita che condivido con il mio avversario, nel quale ci sono io, le mie fatiche le mie paura. Poi è ovvio che ci sono gli spettatori, però se ascolti quello che ti dicono, ti perdi moltissime sensazioni. Logicamente c’è la gente che mi guarda e spero sempre di dare un bello spettacolo e di far appassionare la gente a questo sport.

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Crediti di copertina: Riccardo Callegari

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Marco DallAcqua

Nato e cresciuto con la passione per la pallacanestro, scopro le MMA con l’incontro tra Brain Stann e Wanderlei Silva. Da li è amore a prima vista. Da quel 2013 seguo le MMA con grande passione, parlando di UFC e MMA italiane attraverso il blog di MMA Talks.

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