Caso D’Eligio, nella giornata di ieri è uscito un comunicato da parte di Slam FC che spiegava la scelta della promotion di inserire Raffaele D’Eligio nella card di Slam 11, nonostante la squalifica di 4 anni inflitta dalla Prima Sezione del Tribunale Antidoping.

Il comunicato è parso goffo e poco chiaro. O meglio una cosa è stata chiarita: Slam ha una posizione opposta rispetto la sentenza, perché il solo inserimento nella card dell’atleta, corrisponde ad una delegittimazione del Tribunale Antidoping.

La lotta al doping (già presente, ma di poco valore) promossa in modo vigoroso da Venator FC è un passo importante per la regolarizzazione totale di questo sport. Proprio per questo motivo anche una promotion non legata direttamente al CONI o la FIGMMA non dovrebbe porsi il problema: una squalifica (e non una sospensione) deve essere sempre rispettata.

Questo non significa che al termine della stessa, la cui lunghezza è di per sé assurda (si educa non si punisce), l’atleta non possa rientrare, ma ora come ora è moralmente corretto seguire le indicazione del TNA.

Sinceramente non credo che a livello d’immagine Slam con questa mossa ci guadagni: dal punto di vista legislativo non sembrerebbero esserci problemi, ma da quello morale e d’immagine non è semplice sponsorizzare una card con la presenza di un atleta squalificato per doping.

L’esempio finale per giustificare il tutto non è stato molto convincente, anzi: com’è possibile paragonare una squalifica di Palhares per il tardivo rilascio di una leva al braccio, rispetto ad una legata ad un controllo antidoping? È vero il brasiliano era rimasto fermo per 9 mesi a cavallo tra il 2012 e 2013, ma è tornato a combattere in UFC, quindi ampiamente riabilitato.

Infine, ci sono due domande che questo comunicato non spiega o che ci piacerebbero venissero approfondite:

Cosa significa “una lotta al doping che appare almeno fino ad adesso spesso iniqua ed inesatta”? Per quale motivo l’embrionale lotta al doping è stata definita iniqua, cioè non equa e non giusta? Secondo gli organizzatori di Slam FC in cosa consisterebbe una lotta giusta?

Cosa significa lavorare “serratamente al fianco del CONI e della NADO” e a quale fine se all’inizio dello stesso comunicato si parla di Slam come promotion indipendente da tutte le federazioni?

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Marco DallAcqua

Nato e cresciuto con la passione per la pallacanestro, scopro le MMA con l’incontro tra Brain Stann e Wanderlei Silva. Da li è amore a prima vista. Da quel 2013 seguo le MMA con grande passione, parlando di UFC e MMA italiane attraverso il blog di MMA Talks.

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