Report Praedator FC 4, ecco com’è andata la serata che si è svolta a Trezzo Sull’Adda sabato 24 marzo e che ha visto protagonisti gli atleti dello Stabile Fight Team di Milano.
Le MMA tornano a Trezzo Sull’Adda, che quest’anno ha visto due eventi di arti marziali miste nell’arco di un paio di mesi. Tanta carne al fuoco per la quarta edizione del Praedator Fighting Championship, che ha presentato una card preliminare composta da undici incontri e una main card di ben nove.
La preliminary card prende il via in ritardo di qualche ora a causa del fatto che alcuni atleti dilettanti non si sono presentati con i certificati medici richiesti per combattere e i promoter hanno dovuto rimediare in extremis a questa situazione. Gli incontri nel complesso godibili, con match che hanno saputo intrattenere il pubblico grazie a una spettacolarità dovuta anche a un’audacia che, come accade spesso in questi casi, nasconde qualche incertezza tecnica.
Senza andare nello specifico di ogni match, la main card si è rivelata più solida rispetto a quelle che erano le aspettative iniziali. Da segnalare uno Stefano Tiengo che ha venduto carissima la pelle nel match contro Gregorio Davide La Torre e ha causato la rottura di due denti all’avversario, prima che quest’ultimo riuscisse a imporre il suo talento nella lotta e terra e chiudesse l’incontro per gnp dalla back mount.
Spettacolo nell’incontro tra Walter Cogliandro e Thomas Valli, con il primo che ha messo più volte in difficoltà il secondo nel corso dell’incontro e ha fatto vedere mosse notevoli, specie a terra. Il brianzolo, però, ha fatto vedere di essere un avversario ostico, ha recuperato un paio di volte da alcune situazioni problematiche in piedi e ha difeso bene dei tentativi di anaconda choke a terra. Cogliandro mantiene il suo record immacolato e si conferma essere uno dei nomi da seguire nei 66 kg.
Altro incontro in cui non c’è stata esclusione di colpi, quello tra Luca Vitali e Luca Della Latta. Vitali mette in piedi una prova più che convincente in ogni aspetto del match e fa vedere di essere quel lottatore completo che aveva già catturato l’attenzione degli addetti ai lavori sin dalle sue prime uscite. Bravo Della Latta a mettere in difficoltà l’avversario con un paio di colpi in piedi che hanno scosso per qualche secondo Vitali, che, però, porta a casa la vittoria con un pregevole triangolo di braccia.
Torna alla vittoria anche Andrea Fusi, bravo a uscire da una situazione iniziale difficile, con Capaccioli che prova a chiudere un triangolo per buona parte del primo round. Fusi butta l’incontro sul piano fisico della lotta, lavorando a parete. Capaccioli ci crede fino alla fine e in uno scambio in piedi mette in difficoltà “Il Barbaro”, che però ottiene una meritata vittoria per decisione unanime.
Rafael Henrique Torres torna alla vittoria senza troppi patemi. Il suo incontro è stato una goduria per gli amanti del brazilian jiu jitsu. Torres mette in mostra un ritmo davvero alto e una padronanza della lotta a terra impressionante. Gli avversari nella sua categoria di peso sono avvisati.
Nelle categorie pesanti, si segnalano le vittorie di Paolo Zorzi e Matteo Riccetti, con entrambi che ottengono una nuova tacca sulla lavagna delle vittorie al primo round grazie alle loro vittorie.
Nel main event della serata, Danilo Belluardo supera Ciro Ruotolo davanti al pubblico di casa. “Caterpillar” parte subito in quarta e porta a segno un high kick che scuote l’avversario. Ruotolo prova a spostare l’incontro a terra, ma Belluardo fa vedere di sapere il fatto suo e difende il takedown, finendo sopra l’avversario. Da lì un pregevole passaggio di guardia porta Belluardo in monta, da dove fa piovere una tempesta di pugni che porta l’arbitro a chiamare la fine dell’incontro. L’atleta milanese sembra aver ritrovato la confidenza in sé che lo contraddistingue e ha in mente grandi obiettivi, da seguire nei prossimi mesi.
La card, nonostante qualche dubbio alla vigilia, è stata più che godibile e ha confermato di nuovo il potenziale di alcuni dei protagonisti. La pecca di questo evento è stato il ritardo iniziale che ha compromesso la scaletta della serata. Nel corso dell’evento ci sono stati anche alcuni intramezzi canori e un’esibizione di pole dance, intramezzi che di per sé non sono deprecabili, ma che finiscono per appesantire l’evento in casi in cui la scaletta slitta di qualche ora.
Buona la risposta del pubblico, numeroso (siamo sulle seicento presenze) e caloroso, specie nei confronti di alcuni atleti. Su tutti, la tifoseria di Paolo Zorzi si è distinta per organizzazione e tifo. Il ritardo in scaletta ha compromesso in parte anche il pubblico, visto il progressivo raffreddamento dell’entusiasmo (e di partecipazione) man mano che la serata procedeva verso la sua fine. Nel complesso si è visto un buon spettacolo, in parte penalizzato dal fatto che il main event sia iniziato all’una di notte. Praedator ha tutte le premesse, però, per tornare con un quinto evento.
Se mi è concesso un ultimo appunto, personalmente non apprezzo il fatto di non leggere i cartellini, un po’ perché non si lascia trasparire il metro di giudizio dei giudici, e un po’ perché qualcuno che magari si è avvicinato da poco alla disciplina potrebbe avere l’impressione che l’incontro venga valutato nel suo complesso e non round per round, cosa che invece avviene nelle MMA.