Massimo Rizzoli risponde alla domanda che ci ha accompagnato in quest’ultimo periodo: cosa sono le MMA? La parola a uno dei coach più importanti del panorama italiano delle MMA con alle spalle un’esperienza pluridecennale negli sport da combattimento.
Lasciamo la parola direttamente al maestro del Rendoki Dojo.
Un pensiero e una via lunga da discutere, spiegare e applicare. Molto personale e strettamente legata al proprio vissuto.
Credo in una archiviazione delle mnemoniche strutture legate alle singole specialità, che restano come allenamento di fondo, ma non devono far parte della programmazione dell’allenamento di mma.
Mi spiego: in vista di un incontro si fa un’ora e mezza di MMA al giorno, più le restanti parti strutturali come i pesi/forza, i circuiti (generici e specifici), le ripetute, ecc. Nell’eccetera entrano le singole specialità.
Quello che cerco di fare, (oggi, in era “moderna”) tutto, persino i corsi amatoriali, deve svolgersi in un concetto di MMA e non di divisione in “settori”.
Non farlo è un atteggiamento legato alla paura di uscire dal sicuro ed entrare nell’aspetto più bello di questo sport: l’evoluzione.
Questa ora e mezza è MMA e non “quello” più “questo”. Se prepari un fighter per un match di kick non puoi pensare alla boxe e al taekwondo. È un pensiero antico e legato al concetto non evolutivo di cui parlavo sopra. Pensi, organizzi ed alleni per la kick boxing.
Detto questo…
Struttura MMA, secondo la mia applicazione:
Guardia
a distanza con asse variabile
a parete (front-back)
a terra (top-bottom)
Striking
in piedi a distanza corta
Distanza media
Distanza lunga
In clinch
Striking a parete
spalle gabbia
petto gabbia
Striking a terra
da sopra (variante avversario alla gabbia o con spazio utilizzabile); da sotto (variante subendo pressione alla gabbia).
Lotta
a distanza
in clinch
a parete spalle alla gabbia
petto alla gabbia
Addictional Lotta uscite a terra
Lotta a terra
da sopra
da sotto
Cambiano molto le percentuali d’importanza del focus in base alla situazione. Da sotto variano esponenzialmente le percentuali focus con pressione alla gabbia in situazione “sotto” .
Questa una struttura di base. La cosa importante è che ognuno di questi aspetti basilari dell’allenamento deve essere insegnato e di conseguenza imparato secondo i principi delle MMA. Lotta è intesa come la parte di questa disciplina in cui non si usano i colpi. Non come wrestling, Bjj o specialità similari.
Striking è inteso come la parte di MMA in cui non si lotta e si lanciano colpi. Non come boxe, kick boxing, Muay Thai o simili. È questa la parte veramente importante.
Ci sono azioni normali nella boxe che diventano deleterie e pericolose nelle mma. Così come esistono tecniche normali e valide nella Libera o nel Bjj (per fare un esempio) che possono farci fare la fine della “scurreggia nel libeccio” se applicate nelle mma.
Quindi non ci sono, non ci riguardano. Questo non significa che quell’atleta o quell’altro che fanno queste pericolose cose non esisteranno, ma sarà una loro caratteristica, un loro virtuosismo. Come boxare e schivare a mani basse.
Nessun insegnante serio insegnerebbe una cosa del genere, (tecnica ginnica di torsione e rotazione del busto che è parte di quello che viene fatto in un match…), eppure ci sono campioni che lo fanno.
Per cui è il momento (ma lo era già anni fa) di smettere di domandarci cosa sono le mma come se la domanda fosse “da quali discipline sono formate le mma?”. Almeno risponderemo semplicemente “lo sport da combattimento più completo che esista dove si colpisce e si lotta in piedi, si colpisce e si lotta a terra”!