Conosciamo meglio il team Alpha Male con Gaetano Coletta, un grande appassionato di MMA che un giorno ha preso i biglietti per andare a vedere un evento UFC dove combatteva il suo atleta preferito Urijah Faber con l’intenzione di conoscerlo e ci è riuscito. Non solo, i due sono diventati grandi amici tanto che Gaetano va a trovare spesso il team Alpha Male negli States (godendosi qualche evento numerato). Ha una palestra chiamata proprio come quella di Faber “Ultimate Fitness”.

Intervista che volevo fare da tempo e che Gaetano ha accettato senza pensarci due volte per condividere le sue esperienze, per svelarci alcuni aneddoti di alcuni lottatori UFC e altro ancora.

Ciao Gaetano, quali sono i fighter che conosci al di fuori del team Alpha Male?

Diciamo che ho conosciuti parecchi lottatori, un po’ per i meeting pre combattimento e un po’ per gli afterparty. Alcuni sono molto schivi, altri molto più cordiali e amichevoli. Ho fatto qualche chiacchierata piacevole con “Mighty Mouse”, Nate Diaz e Anthony Pettis. Altri come Chuck Liddell, Dan Hardy o Lyoto Machida rimanevano sempre sulle loro. Ma posso affermare senza dubbio che la persona migliore al di fuori del team che ho conosciuto è Demetrious Johnson.

Come mai Demetrious Johnson?

Da subito abbiamo legato, ci siamo seduti a parlare, come se fossimo vecchi amici. Eppure mi conosceva da appena cinque minuti. Abbiamo passato un pomeriggio intero insieme al rinfresco durante UFC Fight Night Sacramento.

Ora veniamo all’Alpha Male, team con cui tu sei in ottimi rapporti come con il fondatore Urijah Faber.
Che tipo di persona è?

Una persona splendida, posso dire solo questo. Dal primo giorno che l’ho conosciuto, quando sono arrivato a Sacramento, mi ha subito chiesto di allenarmi con lui. La sera mi ha invitato a uscire con il team e ho subito legato anche con il padre. È un ragazzo semplice, perennemente in infradito e berretto. Pensa che una volta due anni fa, era andato via di fretta dalla palestra perché aveva un impegno, tornò indietro da casa solo per abbracciarmi e ringraziarmi della visita perché sapeva della mia partenza il pomeriggio stesso. È una persona di una bontà veramente rara.

Si è creata subito una bella amicizia insomma dato che se non sbaglio hai una palestra chiamata proprio Alpha Male. E poi alcune voci dicono di un ritorno in gabbia di Faber. Sai qualcosa?

La mia palestra si chiama Ultimate Fitness esattamente come quella di Urijah (al quale ho chiesto ovviamente il permesso prima), ed ho aerografati sulle saracinesche gli esponenti del team.
Per quanto riguarda questi rumors, in realtà si sono generati quando si parlava della opportunità di un super fight contro Dillashaw. Urijah rilasciò un’intervista dove si definiva pronto ad affrontarlo, anche se non so quanto potesse essere una provocazione. Adesso lui ha un gran daffare con l’apertura della nuova palestra, il team si è ingigantito, e nonostante si alleni sempre e sia sempre in perfettissima forma (segue una dieta pazzesca sempre!), vedo molto difficile un suo ritorno in gabbia.

Sai com’è nato il progetto Alpha Male?

Fondamentalmente nasce senza un interesse economico, se non erro esattamente 15 anni fa. La differenza con gli altri team, che poi è stata la motivazione per cui mi sono avvicinato a loro piuttosto che ad altri, è stata proprio perché quest’ultimo nasce come un gruppo di amici, con la stessa passione, la stessa voglia di emergere. Una vera famiglia. Loro escono insieme, viaggiano insieme, giocano a golf insieme, passano le feste insieme. Insomma non sono compagni di allenamento, sono amici.

Hai parlato di un’espansione del team. Non hanno mica introdotto anche i pesi più pesanti?
E poi ti chiedo: Faber ha il merito di essere un pioniere dei pesi più piccoli. Quanti sacrifici ha dovuto fare per arrivare dov’è ora? Calcolando che all’epoca non aveva un team esperto come il suo.

Non credo ci sia una inversione di tendenza verso i pesi oltre i leggeri. Gli “ultimi arrivati” Elkins ed Emmett stanno facendo benissimo, ma sono sempre piuma anche loro. E non dimentichiamo Mendes che rientra nel giugno di quest anno. Ormai tendenzialmente sono orientati sui pesi gallo e piuma, anche per questioni credo di sparring sia tutto più semplice essendo tutti lo stesso peso.

Per quanto riguarda faber, posso dirti che non ha avuto una vita semplicissima e lo puoi anche leggere nel suo libro (purtroppo non tradotto in italiano) “The laws of the ring”.
Ha iniziato ad allenarsi, facendo di corsa la strada che lo separava dalla scuola, tutte le mattine, poi si è rivelato un talento nel wrestling scolastico, e poi è riuscito nel suo intento di iniziare questa carriera, grazie anche all’aiuto di master Thong, il suo mentore, un vero talento, ma anche un personaggio talmente pazzo e simpatico che gli stessi del team Alpha Male ancora oggi ricordano per le sue pazzie mista alla sua bravura. Ti ricordo comunque che nella WEC Faber detiene molti record. È stato il re indiscusso dei pesi piuma!

Pressappoco com’è la vita quotidiana di un fighter li in America? Sai benissimo che in Italia quasi tutti sono costretti a fare un secondo lavoro per campare.

Guarda la California è uno stato a se da quanto ho potuto vedere, quantomeno per le MMA. I fighter “minori “ comunque hanno le sessioni di personal e tengono molte lezioni in gruppo. Lavorano sempre nello stesso ambito. Per quanto ho visto dei ragazzi del team Alpha Male, nessuno di loro aveva un secondo lavoro se non connesso all’attività in palestra. Gli altri non so, sicuramente trovare uno sponsor in America è sensibilmente più facile che in Italia, te lo dico per esperienza personale, dato che ho vissuto per un po’ di tempo li e non ho avuto difficoltà a lavorare nei campi in cui ero più portato contando sull’appoggio “a fiducia” del datore di lavoro.

Un mio pupillo è in quel team, ovvero Chad Mendes. Hai notizie di lui? Su Instagram vedo che si sta allenando e tra poco termina la squalifica. Possiamo aspettarci a breve un annuncio da parte sua, e soprattutto, come lo vedi?

Mendes è un personaggio positivo, molto. Ho legato tanto con lui, mi ci sono allenato insieme (mi ha massacrato in buona sostanza), e l’ho anche fatto parlare in italiano per fare gli auguri a un mio amico , è stata un impresa! Purtroppo ha avuto quel problema, ed è rimasto fermo un bel po’, ma sta davvero lottando giorno dopo giorno per tornare al top. È un fighter molto completo, solo a volte troppo irruento, ma non dimentichiamo che è stato uno dei pochi a mettere in serissima difficoltà sua maestà McGregor. Credo che entro metà marzo avremo info sul suo match di ritorno, ha bisogno subito di tornare in top ten è perché no, sperare in una title shot, visto che con Aldo ci era andato vicino con un match epocale a ottobre 2014.

È un simpaticone, mi chiese di spostargli la macchina che i vigili se la stavano portando col carro attrezzi… Che tipo, mi diede le chiavi della Dodge Challenger 5.0 come se niente fosse.

Dato che lo hai conosciuto, che impressione ti ha fatto Nate Diaz? E se puoi raccontarci un aneddoto.

È un folle. Lui non recita, è proprio così!
A un meeting, gli chiesi di farci una foto e lui accettó di buon grado, poi gli dissi “facciamo un testa a testa?” E lui mi guardò con aria di sufficienza e mi disse “Con te? Ma per favore!” e io dissi “Guarda che sono piccoletto ma sono forte!” allora mi spinse e mi disse “Ma dove?!”.
Poi la sera dell’after party a sacramento, se ne venne mezzo cotto, ci facemmo una foto insieme praticamente ubriachi, e lui felicissimo fumava. Lì ebbi l’impressione che non gli piaceva molto fumare il tabacco da solo, ahahahah, poi alla fine mi resi conto che tutta la festa lo sapeva praticamente!

Un folle. E ora un aneddoto particolarmente divertente su qualche fighter Alpha Male?

Posso raccontarti un aneddoto divertente di me con l’Alpha Male! A UFC 177, ero vestito con i colori del team, arrivai in concomitanza con i ragazzi ed entrai ovviamente dalla porta di servizio. Arrivo nel backstage e un poliziotto mi vede camminare, mi ferma e mi dice “signore non vada in giro da solo ora la scorto”, arrivo all’ottagono mentre ancora facevano i sound check e le prove , mi fermo a fare due chiacchiere con Dana White, ci facciamo un paio di foto e lui scambiandomi per un membro del team mi fa “allora quando veniamo in Italia a fare un bell’incontro? Che si dice da quelle parti?”. Io rimasi al gioco e dissi “Presto! Da noi UFC cresce benissimo!” Non contento tornai nel backstage e le due Octagon girls vennero da me per farsi la foto. È stato divertente fare il vip per sbaglio per mezza giornata!

Hai visto dal vivo alcuni eventi numerati, qual è stato il più bello e che esperienza è stata? Raccontaci

Il più bello in assoluto UFC 157, il primo di Ronda Rousey. Dove conobbi finalmente Faber! Mi vidi il match con il padre e il fratello, poi li ho conosciuto anche Machida, incontrai Cruz (che sfidai apertamente, ci facemmo un sacco di risate), ma sopratutto perché ho avuto l’opportunità di immergermi nella realtà UFC praticamente da protagonista avendo il pass VIP. Anche UFC 173 è stato molto bello. Con la vittoria di Dillashaw insperata su Barao. Rimasi senza voce per due giorni! Faber era più felice di lui. Peccato sia finita così tra loro due.

Motivo per il quale consigli di risparmiare soldi andando direttamente a Las Vegas saltando eventi minori in Europa?

Per il semplice fatto che i biglietti UFC (quelli in posizione quantomeno decente) hanno un costo non indifferente e sono uguali tra un numerato è un fight night qualunque. I voli per gli States grazie ad alcune compagnie (Norwegian in primis) sono diventati quasi low cost. Gli alberghi e la vita a Las Vegas costano pochissimo. Il resto ci si arriva da soli. Io che ho vissuto L’esperienza più di una volta vi dico che un conto è andare a un weigh-in e a un party dove sono ospiti qualche top ten di fortuna, un altro è andare e stare in mezzo alle leggende di questo magnifico sport. Solo questo vale il prezzo del biglietto. Io penso che sicuramente tornerò a Las Vegas nell’eventuale rematch tra Cody Garbrandt e Dillashaw. Fidatevi, è un’altra cosa anche perché i fighter sono tutti alla mano, ben diversi dai vip del calcio, che firmano autografi annoiati e non vedono l’ora di scappare via!

Grazie mille per questa bella chiacchierata Gaetano, era da tempo che avevo in mente questa intervista per sapere come sono caratterialmente alcuni fighter e i vari retroscena. Se vuoi aggiungere qualcosa tu fai pure.

Figurati non c’è di che, mi fa piacere che le mie esperienze vissute e che vivo con molta passione possano essere condivise, posso solo aggiungere una cosa. Io sono partito da essere un semplice fan di Faber, un giorno ho preso l’aereo e ho comprato i biglietti e sono andato lì. Mi ero messo in testa di conoscerlo.
L’ho conosciuto, ora sono suo amico e la cosa più bella che mi sia successa è che la sera dell’ultimo suo match, mentre ero nel parcheggio in attesa di entrare al suo after party, lui è venuto (ancora provato dal match con il volto tumefatto), mi ha abbracciato calorosamente, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto “Grazie, ogni volta vieni dall’Italia solo per me. Grazie perché so che sono di stimolo per qualcuno. Non smetterò mai di ringraziarti”.

Mi ha preso per mano e mi ha fatto entrare nel locale, superando un chilometro di fila e poi dentro ci siamo riabbracciati che poi è la foto che ho avuto per molto tempo sul profilo Facebook.
Per questo motivo dico: se avete un sogno , inseguitelo e fate tutto ciò che c’è da fare, alla fine tutto si realizza se ci credete davvero!

Chad Mendes, nate diaz, Urijah Faber
Fabrizio Barbera

Sono Fabrizio Barbera, uno studente universitario di 22 anni. Seguo le MMA dall'ottobre 2014, ma in seguito ho recuperato moltissimi incontri del passato. Ho un blog che si chiama Mmacornerblog.wordpress.com

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