La carriera di Jones
Al di là di quella che sarà la sentenza della commissione atletica, l’ombra del doping si è stagliata sull’intera carriera nelle arti marziali miste di “Bones”. Segni distintivi di quest’ultima: rivelazione dell’anno nel 2010, lottatore dell’anno sia nel 2011 che nel 2012, campione più giovane della storia della UFC e capace di detenere la cintura per 4 anni, dal 2011 al 2015, difendendola per otto volte consecutive e tre squalifiche in carriera.
Nato a Rochester il 19 luglio 1987, un metro e novanta per circa 90 kg, Jon Jones esordisce nelle MMA 2008. Il giovane fighter richiama l’attenzione della UFC grazie ad uno score di sei vittorie e zero sconfitte.
Il suo primo incontro nella major americana lo combatte contro Gusmão vincendolo ai punti. Escluso il match perso per squalifica contro Matt Hamill, la divisione dei massimi-leggeri diventa ostaggio di Jones che cattura la cintura contro Shogun Rua e la detiene fino al 2015.
A seguito della’ottava vittoria col titolo alla vita contro Cormier a UFC 182, Jones è costretto a rendere vacante il titolo perché coinvolto in un incidente stradale. Nel 2016 fa ritorno nell’ottagono e conquista il titolo ad interim della divisione dei massimi-leggeri contro Ovince St. Preux. L’impegno successivo è la riunificazione delle cinture nel main event di UFC 200 contro Cormier. L’organizzazione, però, rende noto che il campione ad interim è risultato positivo alla cocaina.
Jones torna per UFC 214 e nella terza ripresa mette KO Cormier, vincendo per l’ennesima volta il titolo dei massimi-leggeri. A seguito di controlli anti-doping, l’USADA fa sapere che il neo campione ha assunto il Turinabol. L’esisto del match viene convertito in un no-contest e il titolo torna in vita a Cormier.
Crediti immagine di copertina: Esther Lin, MMA Fighting