Best of the year 2017, la redazione di 4once si riunisce per stabilire chi sono i lottatori che hanno impressionato maggiormente e quali le finalizzazioni più spettacolari.
Ci uniamo anche noi alle realtà internazionali e nazionali che si occupano di MMA nell’assegnare dei premi simbolici ai lottatori che ci sono piaciuti maggiormente nel corso dell’anno solare, alle finalizzazioni più spettacolari e agli eventi più gradevoli.
Fighter of the Year
Fabrizio Barbera
La sfida a parere mio è solo tra Max Holloway e Robert Whittaker, ma alla fine ho scelto quest’ultimo. L’australiano ha incontrato a inizio anno Jacare Souza. Veniva dato per sfavorito, sarebbe stato il match che probabilmente avrebbe consegnato quella title shot inseguita da tanto tempo dal brasiliano, ma alla fine Whittaker stupisce il mondo battendolo per tko.
Whittaker torna a combattere a luglio per il titolo interim contro Yoel Romero. Perde i primi due round, poi il giovane cresce vincendo nettamente le altre riprese e sfiorando la finalizzazione nella quinta ripresa. Ho scelto lui perché nessuno ha fatto quello che ha fatto lui dentro l’ottagono quest’anno. Da sfavorito ha battuto due Fighter lanciati verso il titolo. Per il dopo Bisping si pensava (oltre a Souza e Romero) a un Rockhold, a Mousasi, a Weidman, ma pochi pensavano a Robert Whittaker.
Andrea Brenna
Max Holloway, annata impressionante dell’hawaiano che demolisce letteralmente per due volte il più grande peso piuma di sempre.
Fabio Mussetta
Demetrious Johnson è entrato nella storia delle arti marziali miste con il suo record di undici difese titolate consecutive. Ha messo a segno quella che sarebbe potuta essere anche la sottomissione dell’anno, il Mighty-plex con cui ha finalizzato Borg è qualcosa di spettacolare.
Marco Dall’Acqua
Non c’è più nulla da dire su Demetrious Johnson. I numeri parlano per lui. È nettamente il miglior fighter della divisione, forse dell’intero roster UFC. La sottomissione volante con cui ha concluso l’ultimo incontro, insieme al record di difese consecutive, lo incoronano non solo atleta dell’anno, ma probabilmente il migliore di sempre, insieme ai vari GSP e Anderson Silva.
Tudor Leonte
Questo è stato l’anno di Demetrious Johnson. Ha combattuto e difeso il titolo due volte nell’arco dell’anno solare, ha finalizzato entrambe le volte i suoi avversari prima del limite ed ha portato a casa la sua undicesima difesa consecutiva del titolo (record assoluto in UFC), sbaragliando la concorrenza di un’intera categoria di peso. Sia che difenda di nuovo il titolo, sia che si decida a fare un superfight, “Mighty Mouse” si è guadagnato un ruolo nella Storia di questo sport.
Candidato con più voti: Demetrious Johnson
Female Fighter of the Year
Fabrizio Barbera
Nessun dubbio qui. Rose Namajunas ha compiuto uno degli upset più grandi della storia di questo sport battendo la regina Joanna Jedrzejczyk. La polacca era stata messa in difficoltà solo da Claudia Gadelha e per un piccolo tratto dalla connazionale Karolina Kowalkiewicz. Rappresentava un incubo per qualsiasi donna anche con il suo fastidio trash talking. Namajunas non si è fatta intimidire e ha vinto meritatamente la cintura.
Andrea Brenna
Cris Cyborg, corona finalmente la sua carriera con il titolo UFC che difende poi contro Holly Holm, l’unica minaccia credibile per la sua cintura. Ormai non ha più rivali.
Fabio Mussetta
Rose Namajunas ha vinto il titolo partendo da grande sfavorita e con le sue dichiarazioni post-match ha voluto portare un esempio di campionessa semplice e rispettosa evitando l’ormai abusato trash talking.
Marco Dall’Acqua
Rose Namajunas
Battere l’imbattibile Jedrzejczyk l’ha incoronata a migliore dell’anno. Le modalità di vittoria, l’intervista a fine match l’hanno consacrata ad atleta di spessore assoluto dalla grande umanità, vista la storia personale, e dalle doti tecniche sorprendenti. Mai come questa volta God save the Queen.
Tudor Leonte
Rose Namajunas ha compiuto l’impresa delle imprese: sconfiggere la regina delle 115 libbre, Joanna Jędrzejczyk. Benché io sia convinto che non abbiamo visto la polacca nella sua miglior forma (per usare un eufemismo), vanno dati i giusti meriti alla Namajunas: prima ha sottomesso un’atleta su cui la UFC punta molto come Michelle Waterson, poi ha saputo mantenere la concentrazione necessaria per portare a casa la corona iridata, sfidando tutti i pronostici.
Candidato con più voti: Rose Namajunas
PPV of the year
Fabrizio Barbera
Ammetto che quest’anno ci sono stati pochi grandi eventi numerati, di quelli che non dimentichi facilmente. Alla fine ho scelto UFC 214 di fine luglio dove non c’è stato solo il ritorno di Jones (anche se poi sappiamo cosa è successo), ma c’è stato il match tra Lawler e Cerrone, la vittoria della Cyborg, Oezdemir che compie un altro upset e le belle vittorie di Lamas, Sterling, Ortega, Kattar, Albu e Dober. L’unica nota negativa è il noioso match tra Woodley e Maia.
Andrea Brenna
UFC 214 evento pazzesco, che nonostante la successiva macchia della positività di Jones resta per distacco la migliore card dell’anno.
Fabio Mussetta
UFC 217 Una serata davvero fantastica che ha visto il ritorno in gabbia di una leggenda come GSP che ha conquistato il titolo ai danni di Bisping. Inoltre gli altri due match titolati vinti da TJ Dillashaw e da Rose Namajunas entrambi sfavoriti alla vigilia rendono la serata davvero incredibile.
Marco Dall’Acqua
UFC 217
Una card bellissima, con molti colpi di scena e tantissime sorprese, fin dalla preliminary card. Dalla squalifica controversa di Walt Harris ai match per il titolo, passando all’attesissimo Thompson-Masvidal, fino al ritorno di GSP. Insomma ce n’è per tutti i gusti.
Tudor Leonte
Anche io dico UFC 217, da tempo non si vedeva un PPV con così tanti colpi di scena drammatici. Se ne sono viste di tutti i colori: dai KO spettacolari, alle sottomissioni, alle squalifiche fino ad arrivare alle decisioni. Il tutto nella splendida cornice del Madison Square Garden, che dà quel tocco in più di epicità alle sfide che accadono in quella struttura.
Candidato con più voti: UFC 217
Rivelazione dell’anno
Fabrizio Barbera
Ce ne sono state molte in questo 2017 dove sono mancate le grandi star, ma abbiamo visto nascere molti talenti. Difficile sceglierne solo uno tra giovani come Paulo Costa, Ngannou, Oezdemir, Ortega, Lee, Ponzinibbio, Till. Alla fine la mia scelta cade sull’inglese Darren Till. Non mi aspettavo fosse così forte, quindi per me è stata una piacevole sorpresa. Il suo stile lo adoro e sinceramente non trovo punti deboli su di lui. La mia speranza è che faccia un grande 2018.
Andrea Brenna
Alzi la mano chi all’inizio dell’anno avrebbe pronosticato che Darren Till sarebbe arrivato a mettere KO Donald Cerrone e arrivasse tra i top di categoria così in fretta, ascesa impressionante.
Fabio Mussetta
Francis Ngannou, più che una sorpresa, una grande conferma. Abbiamo finalmente un serio contendente al titolo dei pesi massimi. Un fighter che può entrare nella storia.
Marco Dall’Acqua
Rose Namajunas
È una scelta di cuore. L’upset dell’anno è sicuramente il suo, contro un’avversaria che sembrava imbattibile. Lei ha vinto ma non solo, ha dominato un incontro con le armi preferite dell’avversaria.
Tudor Leonte
Vedere Francis Ngannou demolire a suon di KO dei veterani come Arlovski e Overeem mi ha convinto ad assegnare a lui questo premio. I due avversari affrontati quest’anno non sono certo famosi per la mascella, però Ngannou ha dato l’impressione di essere l’uomo più temibile del pianeta. Da vedere l’anno prossimo contro un ottimo avversario come Miocic, ma il futuro è raggiante per il lottatore di origini camerunese.
Best Italian Fighter
Fabrizio Barbera
È dura fare un solo nome in questa categoria. Fortunatamente abbiamo tanti talenti in gamba con un futuro roseo. Alla fine dico Luca Iovine.
Andrea Brenna
Stefano Paternò, ha iniziato l’anno da semi-sconosciuto con il discusso upset su Alessandro Botti inanellando poi altre due vittorie, entrambe prima del limite, per concluderlo da fighter ormai al top italiano con lo strepitoso match pareggiato.
Fabio Mussetta
Stefano Paternò. Il match con Pietrini è probabilmente l’incontro più spettacolare della storia delle MMA italiane e Paternò ci arrivava da sfavorito. Inoltre nel 2017 ha chiuso ben altri tre incontri prima del limite compresa la semifinale di VK1 con McKenzie.
Marco Dall’Acqua
Alessio Di Chirico
In tanti lo davano per finito, non degno di essere in UFC, soprattutto dopo l’infortunio alla schiena. Il match, vinto in modo favoloso con Bamgbose, l’ha rilanciato nettamente. Il premio di performance of the night, ampiamente meritato, è un riconoscimento che potrà esaltarlo per i match successivi.
Tudor Leonte
La mia scelta ricade su Giorgio Pietrini. A VCE ha portato a casa, al rientro dopo più di un anno lontano dalle scena, un incontro molto duro con Angelo Rubino. A Venator Fight Night Rimini è stato il primo a mettere KO un fighter tosto come Bartlomiej Kurczewski. Arrivato a Venator Kingdom 1 da favorito della serata, prima sconfigge Eulogio Fernandez, però non riesce a portare a casa il titolo per un soffio, complice anche una super prestazione di Stefano Paternò. Il pareggio a fine serata ha permesso a entrambi di mettere in mostra il loro arsenale e i loro miglioramenti. Per Pietrini il 2018, dovesse vincere a Venkon Fight Night 2, potrebbe riservare grosse sorprese.
Candidato con più voti: Stefano Paternò
Best Italian female fighter
Fabrizio Barbera
Non me ne voglia nessuno, ma come si fa a non dire Mara Romero Borella?
Andrea Brenna
Mara Borella, il premio più facile da assegnare, nessun dubbio per Mara che vince un main event in Invicta FC per poi esordire con una finalizzazione al primo round in UFC.
Fabio Mussetta
Qui non ci sono dubbi, Mara Romero Borella ci ha regalato grandissime emozioni a partire dalla vittoria nel main event di Invicta passata un pò in secondo piano e sicuramente per il suo grande esordio in UFC.
Marco Dall’Acqua
Mara Borella
Pochi dubbi sulla migliore dell’anno. Debutto vincente in UFC con una prestazione stellare: il miglior debutto per un italiano e subito l’inserimento nel ranking nella nuova divisione. L’incontro di gennaio potrebbe essere una vera e propria consacrazione per un’atleta che ha tutto per fare una carriera esaltante in UFC.
Tudor Leonte
L’anno di Mara Romero Borella è da incorniciare: vittoria su Iren Racz, vittoria su Milana Dudieva nel main event dell’evento Invicta FC 24, esordio in UFC e vittoria al primo round su Kalindra Faria.
Candidato con più voti: Mara Romero Borella
Submission of the Year
Fabrizio Barbera
Nessun problema anche quì. Mighty Mouse ha effettuato ai danni di Ray Borg una sottomissione leggendaria, unica nella storia delle Mixed Martial Arts credo.
Andrea Brenna
Aleksey Oleynik su Viktor Pesta, ezekiel choke tanto pregevole quanto rara, assoluta rarità che abbiamo apprezzato veramente.
Fabio Mussetta
La sottomissione che ricorderemo per molto tempo è sicuramente il Mighty-Plex di DJ, ma oltre a questo gesto spettacolare il 2017 sarà ricordato anche l’anno delle Von Flue Choke di OSP. Con molti addetti ai lavori che si chiedono se non sia il caso di rinominare questa tecnica proprio in onore del fighter haitiano.
Marco Dall’Acqua
Demetrious Johnson vs Ray Borg
Il pro wrestling che si unisce alle MMA. Qualcosa di mai visto e che solamente un fenomeno come Mighty Mouse poteva sfoderare. L’unica cosa da fare è ammirare. Vorrei però segnalare le due shoulder choke di Ovince St Preux e la di Ezekiel Choke di Oleynik, anche quelle veramente notevoli.
Tudor Leonte
Il Mighty-Plex di Demetrious Johson è una delizia per gli occhi, un gesto tecnico davvero raffinato, qualcosa che non si era mai visto prima.
Candidato con più voti: Mighty-Plex
Knockout of the year
Fabrizio Barbera
Matt Brown su Diego Sanchez. Una gomitata terrificante che ha fatto perdere i sensi all’avversario.
Andrea Brenna
Darren Elkins su Mirsad Becktic, magari non sarà il più brutale, anche se la combinazione finale è di assoluto livello, ma un comeback pauroso e impressionante che merita di essere premiato.
Fabio Mussetta
Escludendo i fighters già nominati in precedenza, quello di Diakiese ai danni del finlandese Packalen è una prestazione che ha impressionato, purtroppo però l’inglese di origini congolesi non è più riuscito a ripetersi nel corso dell’anno.
Marco Dall’Acqua
Barboza su Dariush a UFC FN 106
Una ginocchiata volante di incredibile spettacolarità e di grande lettura tattica. Per due volte Dariush ha provato il takedown dopo il jab e Barboza con grande intelligenza ha anticipato il movimento colpendo l’avversario con una bellissima ginocchiata.
Tudor Leonte
Il KO che mi ha impressionato di più è stato quello di Francis Ngannou su Alistair Overeem. Nei pesi massimi basta poco per finire KO, ma quando riesci a mandare a dormire il tuo avversario con il tuo braccio debole e con una tecnica non eccelsa, vuol dire che hai davvero tanta, tanta potenza nelle mani.