Intervista a Riccardo Carfagna si concede ai microfoni di 4once per parlare del progetto Gloria e dell’ultimo match in UFC di Alessio Di Chirico.
Riccardo Carfagna è una delle figure più note nell’ambiente delle MMA italiane, e in particolare in quello romano. Molte le realtà a cui ha partecipato (tra cui l’Hung Mun) o a cui ha dato vita (Storm FC, insieme a Fabio Ciolli). Dal 2017, però, Carfagna si è focalizzato su un solo obiettivo: rendere grande il progetto Gloria Fight Center.
Il progetto Gloria nasce nell’estate del 2017 per ridare una “casa” a un gruppo di amici/collaboratori che da anni lavoravano insieme, ma che, ognuno per propri motivi, si erano trovati ad essere divisi; gli obiettivi sono ovviamente quelli di avere e curare al massimo livello più amatori possibili, portare in alto i talenti del futuro e tenere ai massimi livelli i nostri atleti affermati..ma penso siano obiettivi comuni a qualsiasi struttura simile, il tutto nel clima più armonioso e sereno possibile!
Io sono uno dei due soci fondatori (insieme ad Alessio Di Chirico), mi occupo dell’amministrazione del merchandising, marketing (sempre ovviamente dimensionato alla ancora piccola, ma qualitativamente grande, a mio parere, realtà che siamo…), di molte lezioni amatoriali (che divido con Carlo Pedersoli jr, Alessio ed altri tecnici specializzati come il fortissimo pugile Adriano Sperandio) e gestisco il team semiprofessionistico.
Il discorso non può che vertere su “Manzo”. Alessio Di Chirico, fresco di una splendida vittoria su Oluwale Bamgbose in UFC, ha ritrovato al Gloria quella serenità e quell’ambiente famigliare che gli erano mancati nelle sue ultime uscire nel circuito di combattimenti più importante del mondo.
Gloria è stata senza dubbio fondamentale per Alessio: ha ritrovato una “casa”, sia in termini di riunione del rodato gruppo che lo segue da molto, ha ampliato il suo staff con persone di fiducia e preparatissime, sia ha potuto chiaramente ritrovare la serenità e l’equilibrio interno e negli allenamenti che gli era mancato nel recente passato.
La preparazione per l’incontro a UFC on FOX 26 è stata curata nei minimi dettagli: il match era di vitale importanza per la permanenza di Di Chirico in UFC. Inoltre c’era anche da recuperare da un fastidioso infortunio alla schiena, che sembra ormai un lontano ricordo.
Il camp è stato molto lungo, essendo stato definito il match abbastanza presto. In una fase iniziale, grazie al lavoro fondamentale del suo fisioterapista Danilo Stanzione e dell’ortopedico Paolo Colletti, si è puntato quasi esclusivamente al recupero da un grave infortunio alternato ad una dura preparazione atletica.
Appena Alessio ha risposto in maniera più che positiva alle cure è partito il camp specifico per il combattimento con la fase strategica preparata ovviamente da Lorenzo Borgomeo e una serie impressionante di sparring di alto livello, sia venuti dall’estero che nostrani, che hanno reso la preparazione ottimale sotto ogni punto di vista.
Match di fondamentale importanza, dicevo prima: o vinci e resti o perdi e lasci. Di Chirico ha vinto e resta in UFC, come confermato anche dal suo coach Lorenzo Borgomeo. È interessante capire, però, l’atmosfera che si crea in questi casi e come ciascuno affronta la tensione.
Anche noi avevamo l’impressione sarebbe stato un dentro-fuori quindi sicuramente la tensione era alta, ma non ho visto grande preoccupazione tra noi; quando dai totalmente il massimo in una cosa e ti ci sacrifichi totalmente sei sicuro che darai il massimo e quindi più che “vada come vada”, c’era la consapevolezza sia che Alessio non aveva mai dimostrato quanto valeva in UFC sia che si era fatto tutto il possibile. Sapevamo che sarebbe comunque stata una vera “battaglia” sportivamente parlando.
La strategia era inversa rispetto a quello che avrebbe potuto pensare l’avversario. Lorenzo aveva deciso di pressarlo sin dall’inizio in tutte le fasi mentre Bamgbose probabilmente si è troppo preoccupato di dover gestire il cardio nei round, preoccupato da esperienze passate, senza mai essere incisivo. Avendo vissuto il camp eravamo sicuri che appena avessero scambiato veramente Alessio avrebbe avuto la meglio.
E quella geniale esultanza che ha fatto finire sulla bocca di tutti il nome di Alessio Di Chirico?
L’esultanza di Alessio è stata completamente istintiva, anche se ci ha confessato che alcune cose gli frullavano nella testa da tempo. Ripeteva alcuni tormentoni con gli sparring americani così per ridere e si era riproposto di tirarli fuori al momento giusto! Penso sia risultato simpatico proprio per la spontaneità dell’esultanza!
Il sodalizio tra Riccardo Carfagna e “Manzo” risale all’alba dei tempi e la complicità tra i due si percepisce a occhio nudo.
Avendo vissuto la carriera di Alessio da quando ha tirato il suo primo pugno posso dire che è stata sempre un’escalation emozionale forte, anche se Alessio dice che io sono di ghiaccio (ride nda). Mi emozionavo anche ai primi match amatoriali di combat grappling quando vedevo che sconfiggeva gente molto più esperta di lui!
Siamo cresciuti insieme e così come le responsabilità ed i palcoscenici è cresciuta anche la consapevolezza che in realtà si sta lavorando (anche se per molti è strano). Nonostante questo, sabato mi ha regalato una delle più belle soddisfazioni della vita e se lo merita, il problema, e penso sia condiviso, è che dopo poche ore si stava già pensando al futuro, ancora non siamo soddisfatti pienamente!
Di Chirico, però, non è certo l’unico talento ad allenarsi al Gloria. Il week-end passato si è concluso con le vittorie degli altri due astri nascenti della palestra, Micol Di Segni e Carlo Pedersoli jr. L’obiettivo? Chiaramente portare i due talenti romani a far compagnia all’amico sul palcoscenico più importante del mondo.
Avendo potuto vedere molte promotion, dalla più piccola, alla medio grande internazionale ad appunto l’UFC, posso dire che quasi tutto rende l’UFC unico. Dal clima, alle attenzioni, all’organizzazione, alla considerazione verso atleti e coach. Capisco che qualsiasi atleta voglia arrivare lì.
I prossimi passi sono ovviamente far arrivare Carlo e Micol nello stesso palcoscenico, far salire Alessio più possibile nel ranking organizzando camp interni ma anche “trasferte” grazie agli importantissimi contatti che vanta Lorenzo. Contestualmente cercare di allevare i fighter del futuro e divertirci con più amatori possibili, perché il segreto del Gloria è anche il gruppo di soci che, divertendosi insieme a noi, permettete di creare quel clima magico che rende possibili imprese come quella di Alessio.
In conclusione, visto che il suo nome è saltato fuori diverse volte, non potevo trattenermi dal fare una domanda (riprendendo quella dei ragazzi di MMA Talks) proprio su di lui, Lorenzo Borgomeo.
Lorenzo è un grande amico nonché un uomo che mi ha insegnato tantissimo a livello professionale; penso che la visione comune di molti aspetti fa sì che ci sia una sinergia ottimale ed una grande fiducia reciproca, penso che sia fondamentale nell’amicizia come appunto nel lavoro!