UFC 218 andato in scena a Detroit, non ha deluso le aspettative, fornendo tanti match esaltanti. Queste le nostre pagelle di UFC 218:
Tecia Torres batte Michelle Waterson per decisione unanime (30-27, 29-28, 29-28)
Tecia Torres 7: nonostante lo svantaggio sia in allungo che in altezza che pativa dalla Waterson, è riuscita a imporre ottimamente la sua consueta kickboxing. Nel primo e nel terzo round, la Torres è riuscita a portare buone combinazioni, anticipando spesso l’avversaria, mostrando un’ottima velocità di braccia e non appena la Waterson ha trovato le contromisure, ha chiuso sistematicamente la distanza portandola a parete e lavorando ottimamente in clinch.
Da non sottovalutare neppure la prova nel secondo round, dove nonostante la Torres si sia trovata per tutto il round schiena a terra, ha mostrato un ottimo ground game, isolando prima un braccio, provando più volte la kimura e poi andando vicina a chiudere un triangolo. Ha dimostrato di meritare un match con le top di categoria. Il match-up che mi intrigherebbe di più sarebbe con Claudia Gadelha.
Michelle Waterson 5: “The Karate Hottie” ha perso il match nettamente, ma ha dato prova di essere una fighter tosta e dura. Il suo tipico stile da karateka non ha pagato da subito e intelligentemente ha adattato il proprio stile, cercando di portare a terra l’avversaria, ma non è bastato. Ci è riuscita bene nel secondo round, con una pregevolissima proiezione, mantenendo poi una posizione dominante per tutto il round, senza però riuscire a mettere in grossa difficoltà Tecia Torres. Avrà sicuramente modo di rifarsi, anche perché credo meriti ampiamente la top 10 di categoria.
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Eddie Alvarez batte Justin Gaethje per KO a 3:59 del R3
Eddie Alvarez 8: eccezionale. Pensavo potesse vincere questo match ma non credevo potesse farlo così: una vera guerra contro uno specialista di questo genere come Gaethje. Ha mostrato grandi miglioramenti nello stand up, sia difensivamente, con apprezzabili movimenti di testa, sia offensivi. Ottima la strategia colpire frequentemente al corpo l’avversario.
Non so come abbia fatto a vincere il match con una gamba destra così martoriata, ma le ultime sequenze e la bellissima ginocchiata con cui ha chiuso il match sono la dimostrazione della solidità del nativo di Filadelfia. Adesso credo sia giusto chiudere i conti con Dustin Poirier, fighter che sta scalando la divisione, dopo il discusso match di UFC 211.
Justin Gaethje 6: questo ragazzo è un folle: entra nell’ottagono e sembra divertirsi tanto a darle quanto a prenderle. Ogni volta dà spettacolo, non si tira mai indietro e non lo ha fatto nemmeno questa volta.
I suoi leg kick sono devastanti, tra i più potenti dell’intera UFC. Alvarez si è dimostrato un fighter più tecnico ma potrebbe arrivare comunque in alto. Se seguisse di più un gameplan specifico e cercasse di evitare di scoprirsi troppo, gestendo di più l’incontro, potrebbe vincere molti più match, ma a quel punto probabilmente non sarebbe più il Justin Gaethje che conosciamo.
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Henry Cejudo batte Sergio Pettis per decisione unanime (30-27, 30-27, 30-27)
Henry Cejudo 6,5: Cejudo ha ottenuto il massimo risultato con il minore sforzo, imponendo il suo wrestling da medaglia d’oro olimpica per tutta la durata del match. Il risultato sono stati tre round di top position in pieno controllo. Non si è sforzato troppo per cercare la finalizzazione, accontentandosi di vincere ai punti.
Sergio Pettis 5,5: il livello di wrestling di Cejudo è ancora troppo elevato per il minore dei fratelli Pettis (ma anche per la maggior parte della divisione pesi mosca). Ha comunque mostrato nelle rare fasi in piedi, di avere un buonissimo striking e di avere le qualità per mettere in difficoltà molti fighter della top 15. Non mi stupirei se nel giro di un paio di anni arrivasse a giocarsi il titolo.
Francis Ngannou batte Alistair Overeem a 1:42 del R1
Francis Ngannou 8,5: impressionante, semplicemente impressionante. Fisicamente è qualcosa che nei pesi massimi non si vedeva da tempo, ma soprattutto ha una potenza di colpi che non si era mai vista in UFC.
Andrà, più che meritatamente, per il titolo e vedremo se un fighter intelligente come Miocic riuscirà ad evitare i suoi mostruosi pugni. Comunque vada con lui, i pesi massimi UFC hanno finalmente un futuro degno del loro nome.
Alistair Overeem 4: il risultato sembrava scontato fin dalla partenza: il lungo chilometraggio dell’olandese, unito alla forza del francese ha portato ad un risultato devastante.
Overeem ha provato a evitare lo scontro diretto, legando subito con il clinch ma la clamorosa forza fisica di Ngannou gli ha impedito di mettere in atto il suo gameplan. Non so se avrà altre chance di rientrare nel giro titolato ma soprattutto non so se, dopo aver subito un KO del genere, abbia senso combattere ancora.
A monster in the making.@Francis_Ngannou #UFC218 pic.twitter.com/3j7QUBQy4n
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Max Holloway batte José Aldo per TKO a 4:51 del R3
Max Holloway 9: è l’emblema perfetto della nuova generazione di fighter. Atleta completo in piedi e a terra in egual modo e mentalmente di un livello superiore. Doveva essere un rematch, ma abbiamo assistito ad una fotocopia del primo incontro.
Holloway ha subito a tratti Aldo, ma la durezza mentale dell’hawaiano è eccezionale. Volontariamente ha deciso di scambiare a viso aperto con lui, accettando di subire colpi pesanti ma conscio che il brasiliano avrebbe prima ceduto di fronte ai suoi colpi. Campione veramente dominante, sarà dura per chiunque portargli via qual titolo.
José Aldo 5: fa sempre male vedere una leggenda perdere, specialmente se la persona in questione è José Aldo. Detto questo Aldo è caduto nella stessa trappola del primo match con Holloway: è partito bene ma non ha retto il suo stesso ritmo, finendo vittima del giovane campione.
Aldo ha ceduto prima mentalmente e poi fisicamente, non riuscendo più a difendersi in maniera intelligente e costringendo l’arbitro ad interrompere l’incontro e dichiarare il TKO. Non so cosa gli riserverà il futuro e se combatterà di nuovo, nel dubbio sicuramente il suo futuro sarà nella hall of fame.
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