Intervista con Davide Baneschi in vista di SMMAC 5, evento in cui l’atleta di Cecina andrà in trasferta per una sfida titolata.
Davide Baneschi (10-5) ha in mente un solo obiettivo: portare a Livorno la cintura dei pesi gallo della promotion svizzera SMMAC. Come vi avevamo anticipato sulle pagine di 4once, ad affrontare Baneschi sarà Kenji Bortoluzzi (6-3) in un evento in cui combatterà anche un altro italiano.
Per conoscere meglio Davide, gli ho chiesto cosa fa nella vita, a parte combattere di MMA.
Lavoro in una ditta di cartellonistica e grafica pubblicitaria. Ho degli orari che mi permettono di allenarmi due volte al giorno tutti i giorni. C’è chi ha la fortuna di lavorare in palestra e passa la maggior parte del tempo lì, ma bene o male in Italia quasi tutti i pro lavorano.
Altra cosa tipica del panorama italiano sono i frequenti cambi di categoria. Baneschi ha cambiato diverse categorie di peso nel corso della sua carriera.
Ho fatto tante categorie, ho combattuto anche nei leggeri, mi sono tolto delle soddisfazioni e ho sconfitto Zecchi. Poi ho fatto anche i 66 kg, dove ho combattuto con Levan Shaishmelashvili, il georgiano, che io ho sentito come una vittoria quel match lì, anche se ho perso per split decision. Mai lasciare il match in mano agli arbitri, ne sappiamo qualcosa noi di Livorno.
Adesso sono leggermente sotto il 68 kg e mancano 17 giorni all’incontro. Finché riesco ad affrontare il taglio del peso come adesso, resterò nei gallo.
Davide Baneschi è uno dei nomi di punta della scuderia di atleti messa in piedi dal Superbia Management.
Fui contattato da loro a inizio anno scorso, due-tre mesi prima del Golden Cage. Ho valutato la loro proposta, ne ho parlato un po’ con Massimo e ho accettato. Samuele e Luigi sono persone molto, molto in gamba, sono disponibili nei confronti degli atleti e rispondono in qualsiasi momento. Sono persone di parola. Io sono una persona puntigliosa e mi hanno sempre tolto ogni dubbio. Non posso lamentarmi di niente.
Non è la prima volta che Kenji Bortoluzzi affronta un italiano. In passato lo svizzero ha incrociato i guantini con Giovanni Mulas, a sua volta avversario di Baneschi.
Il mio avversario è molto forte fisicamente, ho studiato il suo match con Giovanni Mulas. Ho fatto una preparazione ad hoc, mi sento pronto per affrontare le cinque riprese. Sarò io a imporre il mio ritmo.
Per la preparazione di questo incontro, si è affidato alle cure di Massimo Rizzoli, come fa da anni a questa parte.
La preparazione sta procedendo bene, mi sto allenando molto bene al Rendoki con Massimo Rizzoli. A volte vado a fare sparring in altre palestre, come si usa fare in Italia, è giusto confrontarsi con altra gente, ma la preparazione l’ho fatta con Massimo.
Messaggi da far sapere all’avversario?
Non sono uno che ama lasciare messaggi pre gara, faccio l’in bocca al lupo a lui e al suo team. Penso che nella gabbia parlano i fatti. Sono sempre più convinto che il nostro è uno sport e non un intrattenimento. Ciò detto, non vado in Svizzera a fargli fare una bella figura, vado lì per vincere.
Il segreto di Davide? Sputare sangue con i suoi compagni di team al Rendoki Dojo, più che un team, una famiglia.
Ringraziamenti a chi mi sta vicino durante la preparazione, il Rendoki Dojo di Massimo Rizzoli con tutti i maestri e i ragazzi, alla mia famiglia che mi supporta in quello che faccio. Noi del Rendoki non siamo una scuola come tante altre, siamo una famiglia, gioiamo e soffriamo insieme per le vittorie e per le sconfitte. Siamo un bel gruppo molto, molto legato e questo ci dà parecchia forza quando siamo sul ring o in gabbia o sulla materassina. La nostra forza è l’essere così uniti.