Frank Mir accusa Conor McGregor di aver fatto fare un passo indietro alle MMA con il suo comportamento da teppista che ha assunto nelle ultime sue uscite pubbliche.
La percezione delle arti marziali miste come spietata violenza travestita da sport, con protagonisti criminali chiusi in una gabbia, è uno stereotipo con il quale tale disciplina ha dovuto confrontarsi sin dalle proprie origini. Un confronto che ancora oggi, è ben lontano dall’essersi esaurito. A tal proposito si è espresso l’ex campione dei pesi massimi UFC -attualmente in forze in Bellator MMA- in rapporto ai noti fatti che hanno visto protagonista Conor Mcgregor a New York in occasione di UFC 223.
Vedere McGregor agire in quella maniera personalmente mi ha infastidito. Gente come me, Randy Couture, Chuck Liddell o Matt Huges si è battuta per anni per non essere considerata alla stregua di malviventi a causa dello sport che pratica. Per non farlo sembrare uno sport da criminali. E lui, che in questo business è il più noto, il più ricco e di conseguenza il più esposto, si comporta in questa maniera!
Mir, nel corso dell’intervista in questione, rilasciata ai microfoni di FanSided, ha calcato la mano sul ruolo che il collega irlandese, in qualità di volto notabile, dovrebbe avere a rappresentare l’intero movimento delle MMA. Qualche parola infine, anche sulla gestione da parte della UFC dell’accaduto e le possibili conseguenze.
Le persone giudicano le arti marziali miste a partire dai personaggi più celebri. Il problema poi non è solo questo. Ci sono molti giovani fighter che potrebbero considerarlo come un comportamento da emulare. Come può la UFC assicurarsi che ciò non accada se ha lasciato impunito Conor McGregor?