Khabib Nurmagomedov

Quando Khabib Nurmagomedov fece il suo debutto in UFC nel 2012, nonostante la giovane età, dentro l’ottagono stava entrando un atleta già completo e maturo. Il daghestano vantava infatti un record notevole, oltre che immacolato, di 16 vittorie e nessuna sconfitta.

In molti tuttavia hanno deluso le aspettative una volta entrati nel maggiore circuito del mondo, perchè, è un fatto noto, in UFC il livello si alza vertiginosamente. Per Khabib non è avvenuto nulla di tutto ciò e, quello che era un record notevole, è diventato un record impressionante. Ma andiamo per gradi e ripercorriamo le tappe che hanno fatto di Nurmagomedov un nome così temibile che persino il campione dei pesi welter Woodley ha recentemente dichiarato: “Khabib Nurmagomedov è un mostro, non lo voglio incontrare”.

Al suo debutto contro Kamal Shalorus il 7 gennaio 2012, la prestazione fu molto convincente e conquistò la vittoria per sottomissione via rear naked choke. Sempre nel 2012, fu la volta di Gleison Tibau, che riuscì a sconfiggere per decisione unanime.

Fu poi durante il corso del 2013 che Nurmagomedov ottenne definitivamente un posto nella top 10 dei ranking di divisione, mettendo KO il solido Thiago Tavares e andando nel match successivo a dominare il campione NAIA Abel Trujillo. Sconfisse successivamente Pat Healy e, data la posizione dell’americano nei ranking, questo gli permise di raggiungere la posizione di contendente numero 7.

Il primo match di altissimo livello per Khabib in UFC fu quello contro Dos Anjos nel febbraio del 2014. Nonostante le elevate doti del brasiliano nel BJJ, Nurmagomedov riuscì a strappare una netta vittoria per decisione unanime, grazie alle sue eccezionali abilità nella lotta.

Poco importa chi gli si metta di fronte, Nurmagomedov opta sempre per lo stesso game plan: mette pressione all’ avversario, lo porta a terra e inizia a picchiarlo ferocemente. Questo è lo schema che si è ripetuto anche il 16 aprile 2016, quando Daniel Horcher aveva accettato di sostituire Tony Ferguson, Khabib lo ha portato a terra e ha costretto l’ arbitro a fermare l’incontro grazie al suo devastante ground and pound.

Medesima sorte è toccata anche agli ultimi due avversari del russo: Micheal Johnson e Edson Barboza, rispettivamente nel 2016 e nel 2017. Neppure due striker del calibro di Johnson e Barboza sono riusciti ad interrompere il dominio del russo, che con entrambi si è dimostrato granitico e letale. Questi successi contro i top di categoria gli hanno consentito di diventare il primo contendente al titolo.

Un fighter che vince tutti e 25 gli incontri a cui partecipa è già di per se incredibile, anche considerato il calibro degli avversari che in questi anni gli si sono contrapposti; ma ancora più incredibile è il modo in cui Nurmagomedov decide di vincere. Sì, avete letto bene, perchè quella che Khabib Nurmagomedov dà, è proprio l’impressione di potere decidere della sorte dei suoi avversari. Nurmagomedov sembra invincibile perchè annichilisce chi gli si oppone, lo stordisce, lo punisce e  non lascia alcuna via di scampo.

Questa volta però dovrà vedersela con Tony Ferguson, a detta di molti, uno degli atleti più completi al mondo.

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