Yari Orsini prima del Finland Cage 41, il livornese affronterà l’idolo locale Abdul Hussein (3-0) in un match sulle tre riprese.
Per Yari “The Worker” Orsini (8-2) è arrivata l’ora della verità. Il prossimo sarà il suo undicesimo incontro di MMA, per la prima volta impegnato in un’esperienza internazionale come quella del Finland Cage. Superata la soglia dei trent’anni, Orsini è a un crocevia nella sua carriera da atleta e molto dipenderà dal risultato di questo incontro.
Ho fatto il camp alla palestra Gloria di Roma sotto la guida di Lorenzo Borgomeo. Ho trovato un ottimo livello e sono stato accolto come se fossi a casa mia, mi sono trovato veramente bene. Mi sono allenato un po’ con tutti gli atleti, con Carlo Pedersoli, Micol DiSegni e Alessio Di Chirico. Ho avuto maniera di testarmi con persone tutte di livello.
Ufficialmente, Yari Orsini prima del Finland Cage 41 non ha mai combattuto all’estero, ma le occasioni in passato non gli sono mancate.
Questa sarà la prima volta che combatterò di MMA all’estero, in passato sono stato sfortunato, quando ho avuto delle occasioni poi mi sono sfumate. A gennaio sono andato in Cina e non ho combattuto perché all’esame del sangue il mio avversario risultò positivo all’epatite e portò dei fogli falsi.
Prima volta all’estero e per di più contro un imbattuto idolo di casa. L’atmosfera del match al limite dei 56 chilogrammi sarà incendiaria.
Sarà una serata molto particolare, farò con l’idolo di casa, giovane e imbattuto con un ottimo trascorso nelle MMA dilettantistiche. Sarò io contro di lui e contro tutto il palazzetto, ma sono pronto a questa battaglia. Mi sono allenato duramente, andrò lì con umilità come sempre e con grande cuore. Di certo non vado a fare una scampagnata, vado lì per fare un bel regalino ad Abdul e togliergli l’imbattibilità.
Abdul Hussein ha già affrontato e sconfitto un italiano nel corso della sua carriera, Andre Colazingari, nel corso dell’evento Cage 37, al secondo round per TKO. Ironia della sorte, Colazingari ha sconfitto in passato Orsini per sottomissione.
Hussein è un ottimo atleta, ma mi sembra un po’ spavaldo il ragazzo, è a casa e lo stanno spingendo molto. Persone invincibili non esistono e non bisogna sottovalutare mai l’avversario, lo vedo troppo convinto. Ha anche detto che mi finalizzerà, vedremo.
Questo incontro sarà decisivo, si diceva prima, e Orsini ne è pienamente consapevole.
Arrivato a trent’anni la fatica inizia a farsi sentire. Lavoro anche, sono un carpentiere. Tutto per questa passione chiamata MMA. Finché avrò la fiamma dentro, continuerò. Uno spera di riuscire sempre di poter vivere combattendo, ma purtroppo in Italia è molto difficile. Se dovessi battere il mio avversario, mi si apriranno palcoscenici più importanti.
Voglio ringraziare il mio istruttore Igor Nencioni, tutti i miei compagni di squadra, la mia ragazza e tutta la mia famiglia, tutte le persone che mi stanno sempre vicine e combattono con me in questa avventura. Spero di regalare loro una vittoria, lo devo in primis a me stesso.